Quando le aziende vedono che l’opinione pubblica mette sotto accusa i loro prodotti, corrono ai ripari con campagne rassicuranti. Non succede solo per armi, alcolici e sigarette, ma per tutti i prodotti. Automobili comprese. Così il mese scorso – mentre continuavano ad avere evidenza le notizie su gravi incidenti causati da ragazzini al volante di auto potenti e il Governo prometteva nuove limitazioni che poi ha discutibilmente introdotto col decreto Bianchi – la Bmw regalava corsi di guida sicura ai giovani che acquistavano la Mini. Che, guardacaso, è proprio una delle auto candidate a essere nell’occhio del ciclone: è tra le preferite dei giovani e ha alcune versioni con prestazioni stratosferiche.
In sé, l’iniziativa non è male. Ma attenti: i corsi di guida sicura spesso non sono poi così sicuri.
Per carità, ho sempre trovato insegnanti preparati e ci mancherebbe: sono quasi tutti piloti professionisti, che disputano corse anche di un certo livello. Ma proprio per questo ho sempre visto che – nei giri di pista che di solito inframmezzano gli esercizi sulle singole manovre (e quindi sono la prova più ripetuta) – tendono a insegnare come sfruttare l’aderenza fino al limite, senza tenere conto di eventuali imprevisti, nemmeno quando piove. Cioè proprio le cose che possono capitare per strada: una curva in cui la visibilità non è piena, una pozzanghera più profonda di quanto appare eccetera. Certo, è importante avere il “manico” saper sfruttare l’aderenza fino al limite, ma per strada è altrettanto importante riflettere. E molti allievi si presentano già con intenzioni bellicose (essere in pista sollecita gli istinti “smanettoni), per cui non è il caso di sollecitarli ulteriormente. Anche perché non tutti capiscono che differenza c’è tra strada e pista.
Inoltre, c’è corso e corso: alcuni durano un sono giorno, altri due o tre. Di solito, più sono lunghi e meglio è, se non altro perché c’è più tempo per fare esercizi pratici, che consentono di acquistare padronanza del veicolo in situazioni di emergenza.
Infine, una considerazione sulle vetturette potenti: secondo me, non è detto che inducano necessariamente a guidare in modo più pericoloso. Anzi, su alcuni conducenti fanno l’effetto opposto: sapere di avere un bel motore a disposizione tranquillizza in caso di sorpasso, mentre chi ha un mezzo con prestazioni scarse si attacca a chi lo precede e tenta la manovra impegnandosi al limite (non è certo la scarsa potenza a disposizione che dissuade un ragazzo dal sorpasso).