Fosse stato così facile, probabilmente lo avrebbero introdotto subito dopo che qualcuno aveva cominciato a proporlo in Parlamento e cioè dieci anni fa. Il servizio obbligatorio di pubblica utilità nei centri traumatologici come alternativa al carcere per chi viene trovato ubriaco alla guida è teoricamente in vigore dal 4 agosto assieme al decreto Bianchi, ma nessuno sa come applicarlo. Più esattamente, occorre organizzarsi con gli ospedali che dovrebbero ospitare i condannati, per essere sicuri che questi ultimi si presentino regolarmente in servizio e che non intralcino il lavoro di medici e infermieri.
Non sono problemi di poco conto. Tanto che già nei mesi scorsi la Prefettura di Ferrara, volendo introdurre il servizio obbligatorio in via sperimentale, ha prima avviato un progetto di collaborazione col Dipartimento di riabilitazione-lungodegenza della locale Asl. Se il decreto Bianchi verrà convertito (cosa peraltro non molto probabile), non sembra che le altre Prefetture abbiano alternative rispetto a quanto fatto a Ferrara. Con l’aggravante che probabilmente non troveranno la stessa disponibilità da parte delle Asl. E allora ci vorranno altro che mesi per arrivare a regime in tutta Italia.