Mettiamocelo bene in testa. Oggi i nostri figli viaggiano sulle nostre auto con una pistola sempre puntata alla testa: l’airbag. Che può scoppiare non solo in caso d’incidente stradale: a volte possono bastare un parcheggio sul marciapiede, una centralina che impazzisce, una pozzanghera o un cancello che sbatte sull’auto (tutte cose capitate a miei lettori, che per fortuna viaggiavano rispettando le regole). Tanti motivi in più per non trasportare i bambini come facevano i nostri genitori con noi, cioè in libertà più o meno assoluta nell’abitacolo. E che si aggiungono al fatto che, anche sulle auto senza airbag, usare i seggiolini è l’unico modo accettabile (oltre che obbligatorio per legge) per far viaggiare i figli in sicurezza.
Eppure anche sabato pomeriggio, nelle ore in cui i telegiornali rilanciavano la notizia del bimbo morto nel Bresciano mentre il papà lo teneva in braccio, si vedevano padri che facevano tenere il volante in mano ai loro piccoli o li facevano viaggiare in piedi, appoggiati all’airbag del passeggero. A me è bastato passeggiare per tre quarti d’ora in una località di villeggiatura per vederli. Li hanno visti anche i vigili urbani, troppo impegnati a discutere con gli amici (o forse anche indottrinati dal loro sindaco) per intervenire.
Se la cronaca non vi ha ancora convinti e se le forze dell’ordine non provvedono, provate a riguardarvi questi filmati (che ho già allegato al post del 13 agosto in questa sezione) per capire che cosa succede in caso d’urto; a queste immagini, aggiungete il fatto che un airbag che scoppia in faccia a un bambino riesce a strangolarlo.
http://www.youtube.com/watch?v=66pLXJdVTVg
http://www.youtube.com/watch?v=giYQE1Hskjc&mode=related&search=
Il problema è anche politico: quasi ogni giorno si straparla di “politiche per la famiglia”, ma nessuno si prende la briga di fare una seria campagna informativa contro un’ignoranza che regna in tutta la società. Infatti, i due automobilisti che ho visto sabato non erano poveracci: guidavano rispettivamente una Bmw X5 (e nemmeno quella a gasolio, ma la “quattromilaessei” a benzina con motore 8V) e una Porsche Boxster.
Ulteriore aggravante: i politici hanno avuto tutto il tempo per agire. Infatti, l’Italia è stata uno dei primi Paesi a introdurre l’obbligo dei seggiolini, 19 anni fa. Non vi sembra abbastanza?