Gli ultimi consigli (fuori ordinanza) per l’esodo/1 – Come guidare

Un mese fa vi avevo promesso che non avrei ripetuto i soliti consigli per l’esodo. Oggi, all’inizio di quello che sarà probabilmente il weekend peggiore dell’estate, ve lo confermo. Mi limito a tre cose veloci, di cui nessuno parla.
1. Viaggiando, attraverserete zone che conoscete poco. Tenete presente che la vostra “ignoranza” non è limitata al solo fatto che non conoscete la strada a memoria, ma riguarda anche le “abitudini” del posto. Per esempio, chi va in vacanza al Sud e percorre le autostrade tra il Foggiano e il Salernitano deve mettere in conto “incontri” coi camion che trasportano pomodori. In questa stagione sono tantissimi e tra essi alcuni sono tanto vecchi che su certe salite appenniniche non superano i 30 all’ora: vederseli apparire durante una curva non è simpatico, preparatevi. Inoltre, le indagini della polizia stradale ha accertato che questi mezzi a volte sono guidati da autisti improvvisati, come i bidelli (che in questo periodo sono in ferie). Così non stupisce se ogni tanto accadono incidenti che coinvolgono questi veicoli: l’ultimo è di sabato scorso, sul tratto dell’A3 che costeggia Salerno.
2. Una volta a destinazione, avrete a che fare col miscuglio delle abitudini dei locali con quelle dei turisti. Con l’aggravante che l’aria vacanziera fa saltare le regole: soprattutto al Sud, nei centri di villeggiatura chi va in bici fa tutto ciò che vuole (per esempio, ho visto in questi giorni nonni contromano che trasportavano nipotini poco più che neonati tenendo per giunta il telefonino in mano). Come difendersi? Mettendoci prudenza supplementare, per compensare quella che i nostri vicini di strada tolgono. E ricordando che i pericoli spesso riguardano più il periodo di permanenza in vacanza che il viaggio verso la località turistica che avete scelto.
3. Probabilmente farà caldo e troverete incendi lungo la strada. Ma, a parte i roghi importanti, nessuno vi preavvisa che ci sono. Allora, prendete l’abitudine di gettare un occhio lungo avanti, per evitare di trovarvi all’improvviso in mezzo a un fumo accecante come un banco di nebbia. Che uccide come un banco di nebbia (è già successo, anche quest’estate).