Per i costruttori le luci di giorno continuano a non essere obbligatorie

Povero ex-ministro Lunardi: in questi giorni il suo decreto che rese obbligatorio accenderei fari anche di giorno ha compiuto cinque anni, ma per quasi tutte le case automobilistiche è come se non esistesse ancora. Infatti, salvo un paio di eccezioni tedesche, nessuna offre ancora le luci diurne, che sono meglio visibili di giorno consentono di non bruciare precocemente le lampade degli anabbaglianti e di limitare l’aumento di consumo dovuto ai fari accesi. Ma questo è ancora nulla in confronto alle altre mancanze dei costruttori.

Molte case, anche su modelli appena lanciati, vantano di aver adottato l’accensione automatica delle luci. Non fatevi ingannare dal nome: non è che i fari si accendano ogni volta che vi muovete, è una cosa molto più complicata (quindi costosa) e inutile. Infatti, c’è un sensore che “vede” quando sta diventando buio (al tramonto, in galleria o in garage) e fa accendere gli anabbaglianti. Se lo usate, finisce che vi dimenticate dell’esistenza dell’interruttore delle luci e quindi non lo userete di giorno, quando l’accensione è obbligatoria e il sensore “dorme” in attesa del buio. Un controsenso, aggravato dagli aspetti economici: ormai, per risparmiare, le case rendono optional la ruota di scorta persino su fior di auto e quindi non si capisce perché ci impongano il costoso sensore.
L’unica consolazione è che sta diminuendo il numero di nuovi modelli in cui l’illuminazione di display e comandi si abbassa automaticamente all’accensione dei fari: finalmente i progettisti cominciano a prendere atto che l’accensione non avviene solo di notte e che di giorno la leggibilità di strumenti e simboli sui bottoni richiede più illuminazione che di notte.

  • Consalvo Sanesi |

    Per quanto tempo i cittadini italiani vogliono sopportare ancora con pazienza davvero stoica o forse semplice indifferenza il susseguirsi di emanazioni assurde volte all’interdizione progressiva di chi guida ?
    Perché non si guarda oltre confine e studia i progressi della Germania in materia di sicurezza stradale ?
    Senza limite di velocità generico in autostrada, senza “incentivi all’industria delle utilitarie di modeste prestazioni”, semplicemente con infrastrutture adatte e scrupolosa attenzione all’eliminazione sistematica dei punti critici con alta incidenza di incidenti si riesce a aumentare effettivamente ed in modo statisticamente verificabile anno dopo anno la sicurezza stradale.

    [risponde Maurizio Caprino] Attenzione: negli ultimi anni la maggior riduzione della mortalità (unico indice per il quale ci sono statistiche attendibili e omogenee a livello Ue) è stata ottenuta dalla Francia, con un programma improntato alla tolleranza zero. Ne parlerò su uno dei prossimi post, tra pochi giorni.

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