Povero ex-ministro Lunardi: in questi giorni il suo decreto che rese obbligatorio accenderei fari anche di giorno ha compiuto cinque anni, ma per quasi tutte le case automobilistiche è come se non esistesse ancora. Infatti, salvo un paio di eccezioni tedesche, nessuna offre ancora le luci diurne, che sono meglio visibili di giorno consentono di non bruciare precocemente le lampade degli anabbaglianti e di limitare l’aumento di consumo dovuto ai fari accesi. Ma questo è ancora nulla in confronto alle altre mancanze dei costruttori.
Molte case, anche su modelli appena lanciati, vantano di aver adottato l’accensione automatica delle luci. Non fatevi ingannare dal nome: non è che i fari si accendano ogni volta che vi muovete, è una cosa molto più complicata (quindi costosa) e inutile. Infatti, c’è un sensore che “vede” quando sta diventando buio (al tramonto, in galleria o in garage) e fa accendere gli anabbaglianti. Se lo usate, finisce che vi dimenticate dell’esistenza dell’interruttore delle luci e quindi non lo userete di giorno, quando l’accensione è obbligatoria e il sensore “dorme” in attesa del buio. Un controsenso, aggravato dagli aspetti economici: ormai, per risparmiare, le case rendono optional la ruota di scorta persino su fior di auto e quindi non si capisce perché ci impongano il costoso sensore.
L’unica consolazione è che sta diminuendo il numero di nuovi modelli in cui l’illuminazione di display e comandi si abbassa automaticamente all’accensione dei fari: finalmente i progettisti cominciano a prendere atto che l’accensione non avviene solo di notte e che di giorno la leggibilità di strumenti e simboli sui bottoni richiede più illuminazione che di notte.