La vicenda della Bari-Brindisi (si veda il post di ieri) richiama alcuni dei primi post di questo blog, in cui spiegavo perché ci sono paradossi come quello di strade larghe e deserte con limite a 50 all’ora e strade strette e costeggiate da fabbricati dove invece sono consentiti i 70. Dicevo che è un problema di classificazione delle strade troppo rigido in rapporto alle tante imperfezioni e carenze delle strade stesse. Di fronte a questo problema, ci sono enti proprietari che si adeguano alla lettera e altri che, per ragioni di buonsenso o anche di “prestigio”, interpretano tutto con elasticità. Ne viene fuori il caos.
Per darvi un’idea più dettagliata di cosa succede –con tanto di esempi- vi allego una bellissima relazione tenuta in un convegno specialistico organizzato dall’Aci due anni fa da Pasquale Cialdini, un ingegnere del traffico che ha ricoperto e ricopre prestigiosi incarichi ministeriali. Certo, è una relazione lunghina. Ma credo valga la pena leggersela tutta. Per capire su che strade guidiamo e trarne le dovute conseguenze a livello di comportamento di guida. Io resto a vostra disposizione per commenti ed eventuali chiarimenti (è una relazione tecnica e qualche punto potrebbe essere di comprensione non immediata per i non addetti ai lavori).