La velocità è solo il capro espiatorio. Ma non si può fare altro

Ormai siete in molti a scrivere che non bisogna demonizzare la velocità: gli incidenti accadono spesso per altri motivi e continuare a colpire solo chi va troppo forte non ha senso. Mi piacerebbe se fosse davvero così: tendenzialmente, non amo la lentezza. Ma c’è una cosa di cui tutti quanti dobbiamo farci una ragione: la velocità è l’unica cosa che si può colpire con efficacia. Infatti, si può misurare con apparecchi automatici che sono molto più “produttivi” di qualsiasi agente (fermo restando che ci sono agenti assai poco attivi, come racconterò nel prossimo post). Così è possibile agitare lo spauracchio di Autovelox, Telelaser & C per indurre alla prudenza chi guida. Questo modo di impostare le cose è forse l’unico possibile, ma ha una controindicazione enorme: fa spostare buona parte della comunicazione sulla sicurezza stradale contro la velocità, facendo capire che le altre infrazioni non contano nulla. E invece, come ho spiegato in vari post (per esempio, in “Se bastasse un solo errore, saremmo tutti morti”), contano eccome!

  • claudio |

    Egregio Sig. Caprino ho visto stamattina il programma su Raitre al quale è intervenuto. Sono stato multato per eccesso di velocità dalla solita pattuglia nascosta, con autovelox operante attraverso il finestrino dell’auto. Ora mi chiedo: come lei ha sottolineato in trasmissione esiste il decreto Bianchi, ma dato che non sono stato fermato per la contestazione immediata, come far valere l’inosservanza di tale decreto da parte della pattuglia?
    [risponde Maurizio Caprino] Dipende dalle circostanze. L’ipotesi più favorevole è che gli agenti fossero su un’auto-civetta, il cui utilizzo è chiaramente contro la norma: basterà fare riferimento a questo indicando il modello o almeno il colore della vettura e poi si troverà una conferma negli stessi atti del comando cui appartengono gli agenti. Se l’auto fosse con i colori d’istituto, occorre dimostrare con testimonianze che l’appostamento fosse nascosto, ma attenzione: se il veicolo era visibile e “nascosto” (dal finestrino) era solo l’apparecchio ci sono pochissime speranze, perché comunque è la postazione che deve stare in vista e in questo caso la postazione è proprio l’auto “in divisa”. Infine, va valutato se l’appostamento è avvenuto entro i quattro chilometri dal cartello di preavviso e, qualora in questo tratto ci siano svincoli o incroci, se il segnale è ripetuto dopo di essi, per avvisare anche chi si sia appena immesso sulla strada.

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