Siete tra quelli che non vorrebbero limiti di velocità, come in Germania? O tra quelli che farebbero andare tutti a 30 all’ora? Più probabilmente, siete semplicemente italiani: pronti a criticare le infrazioni altrui e a minimizzare le proprie. Non per cattiveria verso gli altri o indulgenza verso se stessi: il problema è che in Italia della sicurezza stradale si parla tanto, ma s’insegna poco.
Se ne parla al bar, dove ognuno ha la sua ricetta, come per la Nazionale di calcio. Se ne parla nelle scuole, spesso facendo addormentare i ragazzi. E se ne parla nei convegni, spesso perché ci sono enti e persone che in qualche modo devono giustificare il loro lavoro o ministri spinti dai propri uffici stampa a dire qualcosa che frutti un titolo sui quotidiani dell’indomani. Tanto poi dopodomani è un altro giorno. Invece, bisogna parlarne analizzando seriamente quel che accade giorno per giorno.
Solo in questo modo vengono fuori i veri problemi. Me ne sono accorto in 12 anni che faccio questo mestiere. Vedendo quel che accade sulle strade, parlando con addetti ai lavori e semplici cittadini. E rispondendo ai lettori che hanno la pazienza di seguirmi o che, più semplicemente, mi contattano per risolvere un loro problema. Con questo blog il dialogo continua…