I grandi sprechi si vedono anche nelle piccole cose. Come la circolare (Prot. n. 300/A/2403/13/106/16/1) con cui il 20 marzo il dipartimento Pubblica sicurezza (ma in pratica sappiamo che queste note le scrive la Polizia stradale) stabilisce che le forze dell'ordine devono segnalare anche alla Motorizzazione i veicoli che risultano intestati fittiziamente a qualcuno. Quando la norma contro le intestazioni fittizie andò in vigore (giugno 2012), il Dipartimento scrisse che la segnalazione andava fatta solo al Pra.
Il presupposto di questa prima disposizione è che Pra e Motorizzazione "si parlassero" via computer, come il Codice della strada prevede dal 1992 e come vari ministri della Funzione pubblica hanno annunciato per decenni riferendosi a tutta la pubblica amministrazione. Ma evidentemente così non è ancora ed ecco la circolare correttiva.
Adesso chiediamoci quanto costa tutto questo e chi paga. Pensiamo pure ai roboanti proclami dell'estate scorsa sulla spending review.
Adesso sappiamo che la spending review era una montagna che ha partorito un topolino e che ai risparmi che sarebbero possibili con una razionalizzazione di lungo periodo si preferiscono gli aumenti tariffari per coprire le spese.
Inoltre, fossero spese che garantiscono servizi a prova di bomba, si potrebbero anche giustificare. Ma più volte abbiamo dimostrato che non è così. Aspettiamo davvero di diventare come Cipro per cambiare le cose?
La colpa non è solo dei governi, ma anche delle maggioranze parlamentari che non si riescono a mettere insieme quando si tratta di fare certi provvedimenti "impopolari". Quindi, alla fine, la colpa può anche essere di tutti noi che i parlamentari li votiamo. E il fatto che con questa legge elettorale non li si possa scegliere direttamente (ci pensano le segreterie di partito) qui non conta: l'efficienza della burocrazia dell'auto non entrerà mai in campagna elettorale.
Ma forse, se capiremo che la burocrazia dell'auto è solo un esempio di come funziona il potere in Italia, chissà…