La riforma del Codice aveva aperto una falla nel sistema del Tutor, il ministero delle Infrastrutture l'ha tappata. Col divieto di posizionare rilevatori di velocità a meno di un chilometro dal segnale di limite, si erano trovati fuorilegge alcuni portali Tutor. Il caso più importante è quello della Tangenziale di Napoli, dove ci sono tanti portali concentrati e segnali di limite praticamente ovunque, perché parliamo di un'autostrada dove sono permessi solo gli 80 all'ora e mai i 130, quindi dopo ogni svincolo va messo un cartello "80" che va a trovarsi "vicino" a un portale. Ma so anche di altri casi sporadici, come a Bologna.
Che cos'ha inventato il ministero per turare la falla? Nel parere del 2 dicembre, in risposta a un quesito di Aspi (Autostrade per l'Italia, maggior gestore autostradale per Paese nonché fabbricante del Tutor), ha argomentato che quando viene calcolata la velocità media l'infrazione si realizza solo quando il veicolo passa sotto il secondo portale, cioè quello di uscita dal tratto cronometrato. Visto che dal primo portale c'è sempre una distanza di qualche chilometro, a maggior ragione il nuovo vincolo di legge viene rispettato riguardo a un segnale posto qualche centinaio di metri prima del primo portale. Ma quest'ultimo portale non si potrà utilizzare per rilevare la velocità istantanea, come il Tutor consente di fare in alternativa a quella media.