Consigli per la sicurezza/1: tra mutismo e preghiere

In nome della sicurezza, c’è chi vorrebbe che le auto si trasformassero in biblioteche e chi in chiese. Nel corso dell’ultima settimana, prima è arrivata una ricerca autraliana che attirava l’attenzione sui rischi derivanti dal conversare con i passeggeri, per cui nell’abitacolo dovrebbe calare un silenzio da biblioteca. Poi la Chiesa, tramite il Pontificio consiglio per la pastorale dei migranti, oltre a evidenziare – correttamente almeno dal suo punto di vista – che le infrazioni stradali sono peccati, ha invitato a recitare il Rosario mentre si è in viaggio.
Visto che i giornali hanno parlato di entrambe le cose e che quindi i lettori sono comprensibilmente confusi, proviamo a fare un po’ di ordine.

La ricerca austrialiana appare solo come la versione aggiornata di quanto si sa da decenni, cioè da quando sui mezzi pubblici vediamo la scritta “Non parlare al conducente”. La ricerca austrialiana appare solo come la versione aggiornata di quanto si sa da decenni, cioè da quando sui mezzi pubblici vediamo la scritta “Non parlare al conducente”. Il vero punto interessante è che viene riconosciuta la maggior pericolosità del parlare al telefonino invece che ai passeggeri: questi ultimi possono anche “accontentarsi” di gesti da parte del conducente e comunque possono rendersi conto se ci sono situazioni di traffico che richiedono di interrompere la conversazione. Quindi, probabilmente chi guida non dovrà chiudersi nel mutismo totale, ma potrà uscire e rientrare dalla discussione secondo il grado di concentrazione richiesto dalla strada momento per momento, ma comunque senza mai farsi coinvolgere in pieno da quanto si dice. Insomma, dovrà usare il buonsenso e non preoccuparsi di sembrare asociale se parlerà poco e solo a tratti.
Quanto al Rosario, la Chiesa dovrebbe escludere la possibilità di recitarlo al volante: la preghiera dovrebbe essere tanto coinvolgente da non conciliarsi con un’attività che richiede concentrazione come la guida. Quindi, si dovrebbe pregare durante le soste. E la Chiesa dovrebbe chiedere ai gestori delle aree di servizio apposite sale come in aeroporti e stazioni…