Alla fine, sembra che il decreto Bianchi farà meno danni del temuto. E’ confermato che verra lasciato decadere, ma i suoi effetti dovrebbero essere salvati, eliminando o comunque attenuando la confusione che di solito è causata dalla decadenza di un decreto legge (i cui effetti si annullano come se la norma non fosse mai esistita, ma nella pratica poi ce ne sono sempre alcuni che sono incancellabili perché hanno prodotto situazioni ormai definitive).
Il “salvataggio” del decreto è stato inserito nel pacchetto Bianchi, il disegno di legge sulla sicurezza stradale che – dopo essersi arenato a inizio estate – sta accelerando in questi giorni in Senato e quindi dovrebbe essere approvato ed entrare in vigore a inizio ottobre, contemporaneamente alla decadenza del decreto.
Almeno, questo è l’accordo che è stato raggiunto a livello politico. Sancito da due emendamenti approvati dalla commissione Lavori pubblici del Senato: uno che fa salvi gli effetti del decreto e un altro che stabilisce l’entrata in vigore del pacchetto il giorno stesso della sua pubblicazione sulla “Gazzetta Ufficiale”. Ora occorrerà vedere se l’Aula del Senato confermerà il testo licenziato in commissione (cosa che per prassi accade quasi sempre) e se la Camera rispetterà l’accordi “blindando” il testo del pacchetto Bianchi nel passaggio a Montecitorio, che dovrà essere completato entro fine mese senza apportare modifiche. Pena l’obbligo di un ulteriore ritorno in Senato, che renderebbe impossibile rispettare l’appuntamento di inizio ottobre con la “Gazzetta Ufficiale”, creando buchi nel decreto. Tutto dovrebbe andare liscio, ma l’esperienza insegna che col nostro Parlamento non si sa mai: nell’autunno del 2005, per esempio, lasciò decadere all’ultimo momento il decreto “salvapunti” (che di fatto – a furia di emendamenti – si era trasformato in una miniriforma del Codice della strada), per mancanza del numero legale.