Il 30 dicembre scorso, tutti i dipendenti della Motorizzazione si sono trovati nelle loro caselle mail un messaggio del "loro" ministro, Altero Matteoli. Non solo auguri, ma anche un richiamo a servire meglio il pubblico, invertendo la rotta rispetto al passato. E un paventato blocco delle abilitazioni per ottenere le tessere di servizio di polizia stradale, che si darebbero a troppi, con abusi che sarebbero stati documentati da "Striscia la Notizia".
Negli uffici i mugugni non sono mancati e nemmeno le lettere di risposta dei sindacati. La sensazione è quella dello scaricabarile: il ministro e gli alti dirigenti – dovendo far quadrare i conti con le risorse finanziarie e umane che hanno – fanno leva sull'impegno sul personale, che fa notare che i fannulloni sono solo una minoranza e le carenze organizzative non dipendono da loro.
Ovviamente questi sono giochi delle parti e le verità sono tante, una per ciascuno dei migliaia di dipendenti della Motorizzazione. Ma mi sembra che non si possa negare l'inefficienza complessiva della macchina: conosco molti esponenti delle categorie che hanno quotidianamente a che fare con la Motorizzazione e – obiettivamente – pochissimi hanno fiducia. Non solo per questioni legate agli uomini, ma anche alle norme.
Sta di fatto che - si legge in una nota – sindacale "Prestazioni essenziali vengono svolte con lavoro straordinario e ciò attesta che i tagli alle piante organiche non possono che determinare nelle aree già critiche del Nord difficoltà quotidiane per assicurare i servizi. Oggi, molti funzionari, anche in presenza di avverse condizioni meteorologiche, con una preparazione inadeguata senza aggiornamenti frequenti, sono esposti a responsabilità personali per assicurare prestazioni come collaudi, revisioni, esami, ispezioni e controlli su strada. Anche l’anticipazione delle spese per svolgere questi servizi (rimborsati dopo circa otto mesi) costituisce una esposizione sfavorevole alle economie e all’incentivazione". Al netto di possibili esagerazioni di rito, mi ci ritrovo. Tanto che, per esempio, chi vuol difendere la sicurezza dei veicoli da eventuali abusi di chi potrebbe approfittare della liberalizzazione del tuning per modificare le auto senza andare per il sottile ha difficoltà a proporre soluzioni: oggi i collaudi fatti dalla Motorizzazione sono spesso tesi solo alla verifica delle carte, per mancanza di tempo, preparazione e attrezzature.