Siamo reduci da un decennio in cui i gestori di autogrill hanno investito molto: Autostrade per l'Italia ha spinto particolarmente su rinnovo e ampliamento delle aree di servizio e riassegnato la gestione dei punti di ristoro con condizioni economiche non certo di favore. Ma non sempre c'è spazio per fare ampliamenti e comunque non tutto è stato ampliato (almeno sinora), per cui la crescita del traffico (interrotta brevemente solo dalla crisi a fine 2008 e nel 2009) ha portato a congestionare anche le aree di servizio. Pochi ci fanno caso, ma ciò comporta anche problemi di sicurezza, come ci segnala per la A22 (gestione Autobrennero) Michele De Luca (Scarica Aree di servizio caos A22), che ha anche scattato questa foto.
In ogni caso, per i punti di ristoro che sono stati oggetto di gare di riaffidamento, si dovevano anche rispettare determinati standard, che a suo tempo determinarono anche qualche mal di pancia tra le aziende interessate contro le concessionarie autostradali. Ma pare che il pubblico non abbia apprezzato questi miglioramenti: un sondaggio commissionato dalla compagnia assicurativa Linear (Scarica Nextplora_Stazioni di servizio italiane_def) promuove solo il cibo (il che comunque non è poco).
Mi pare significativo il fatto che tra le carenze lamentate ci sia una diffusa mancanza del wi-fi. Un segno dei tempi, se si pensa che dalle aree di servizio si dovrebbe solo fare un passaggio veloce per poi rimettersi in marcia più distesi. Ma, soprattutto, è un segno del fatto che lo sviluppo del wi-fi in autostrada non sembra essersi completato: ricordo la prima area di servizio che ne fu dotata sull'Autosole poco a sud di Milano e sembrava l'inizio di un'espansione promettente. A tutt'oggi, sulla rete di Autostrade per l'Italia (il maggior gestore del Paese), le aree di servizio attrezzate sono 35 su un totale di oltre 200.