Oggi il casco luminoso, domani il casco con airbag. Ma vincerà la moda

Il casco con airbag funziona: lo dice l'ultimo rapporto Dekra sulla sicurezza in moto. L'airbag interno che si gonfia sulla nuca in meno di 15 centesimi di secondo andando a coprire il collo fino alla settima vertebra cervicale protegge davvero, secondo i crash-test effettuati dall'ente di certificazione tedesco. Il primo prototipo di casco del genere è stato presentato nel 2008 e ancora oggi i costruttori presentano prevalentemente modelli sperimentali. Speriamo bene.

Nel frattempo, è iniziata la vendita dei caschi luminosi, che dovrebbero funzionare bene (secondo SicurMOTO.it) ed essere molto utili: sempre nel rapporto Dekra emerge che il 23% degli incidenti che coinvolgono moto può essere causato proprio dal fatto di non essere visibili dagli altri conducenti (dato tratto dal progetto Trace -Traffic accident causation in Europe, portato avanti dalla Ue nel 2006 per saperne di più sugli incidenti in moto), che peraltro hanno un grado di disattenzione tre volte superiore a quello dei motociclisti (dato tratto dalla ricerca europea Maids fatta da Acem e Oecd). Anche se un sondaggio del Dvr (l'ente tedesco per la sicurezza stradale) dice che solo il 22% dei motociclisti teme di non essere visto.

Ma chissà come andrà la vendita dei caschi luminosi in Italia, dove pare essere fallito persino il semplice e recente obbligo di indossare il giubbino in bici in caso di scarsa visibilità. Scommettiamo che questi caschi si riusciranno a vendere solo se li si farà percepire come un bel fenomeno di moda?

  • diana |

    quello che mi stupisce è che nemmeno un supermercato abbia messo il cartello con “vai in bici? sono obbligatori!” sopra un bell’espositore di giubbini rifrangenti.
    Voi ne avete trovati?

  • Mario |

    Personalmente credo molto di più nel casco con airbag che in quello luminoso. Non sono un motociclista né un competente in materia, ma considerando quello che accade sulle strade e il modo di comportamento dei motociclisti soprattutto giovani, credo che i caschi con airbag sarebbero senz’altro utili. Quanto alla luminosità non penso che le moto richiedano maggiore visibilità (anche se un miglioramento non guasta) piuttosto sono molto preoccupato per le bici. L’obbligatorietà di giubbini o bretelle rifrangenti è tuttora del tutto ignorata. In verità la stagione fredda riduce il numero di bici sulle strade ma credo che in primavera assisteremo ancor più alla mancata osservanza delle norme del codice. Due episodi. Ore 18 a Milano semiperiferia un ciclista in bici priva di qualsiasi tipo di luce anteriore e posteriore e senza indosso giubbino, si ferma davanti a un vigile e gli chiede un’informazione ricevendone risposta e proseguendo per la sua strada senza alcun accenno del vigile alla doppia infrazione. Sempre a Milano un ciclista senza luci e giubbino percorre i marciapiedi per evitare il traffico, a un certo punto attraversa le strisce pedonali con il verde dei passanti e una macchina proveniente lateralmente nella svolta non lo investe per miracolo. Nessuna protesta del ciclista e dell’automobilista. E se fosse stato investito come sarebbe finita? Credo che la sua provocazione a proposito degli stilisti e della moda sia proprio azzeccata se non addirittura geniale. Bisognerà proporla a Giorgio Armani o a qualche suo collega. Una loro iniziativa a proposito di giubbini, bretelle e caschi (e caschetti) luminosi potrebbe salvare molte vite umane e magari aiutare anche qualche industria e il commercio del settore.

  Post Precedente
Post Successivo