Si torna a parlare di scooter 125 in autostrada, anche se a condizione che siano guidati da un maggiorenne. Nel testo delle modifiche al Codice della strada che potrebbe essere portato all’approvazione della Camera fra un mese ci sarebbe anche questo, che riprende proposte già girate una decina d’anni fa.
Il testo confermerebbe anche altre novità al Codice della strada di cui si è parlato nelle ultime settimane, come bici in contromano (ma con qualche limitazione rispetto alle prime ipotesi), via libera a monopattini elettrici e hoverboard (che attualmente sono fuorilegge e aspettano un Dm per l’attuazione di una sperimentazione stabilita dall’ultima legge di Bilancio) e sospensione della patente già alla prima infrazione per chi tiene in mano il telefonino mentre guida (ma per i non recidivi la durata dello stop sarebbe limitata a soli sette giorni).
Incertezze anche sull’idea leghista di innalzare a 150 all’ora il limite di velocità in autostrada a certe condizioni: potrebbe essere sottoposta a ulteriori condizioni rispetto a quelle già proposte ed essere controbilanciata da non meglio precisati limiti più bassi sulla viabilità ordinaria in alcune situazioni (scimmiottando l’ancora discutibile esempio francese di abbassamento generalizzato da 80 a 90 km/h, senza tener conto che su buona parte della rete viaria italiana i 90 sono solo teorici perché abusivismo e mancata manutenzione portano i gestori a imporre limiti più bassi).
Sul testo delle modifiche, però, non c’è stato ancora stato un accordo in commissione Trasporti. Né tra le due forze dell’attuale maggioranza di governo (M5S e Lega) né tanto meno con le altre: la settimana scorsa sulle modifiche al Codice della strada c’è stata una riunione del comitato ristretto durata appena una ventina di minuti.
Si tornerà a discuterne giovedì prossimo. Dunque, ci sono ancora ampi margini per modifiche e non è affatto detto che si arrivi in aula entro un mese.
La materia, poi, è di quelle capaci di avere forte impatto mediatico e siamo ormai in campagna elettorale permanente (oltre al fatto che ormai mancano meno di due mesi alle elezioni europee, che potrebbero essere decisive per capire se l’attuale governo nazionale durerà ancora). Ci vuole tanta prudenza per valutare quanto attendibili siano le voci sulle future novità, quindi., quindi.