Marciapiede invisibile, segnale mancante, rischio incidente. Ma il Comune di Milano non se ne accorge

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Metti una sera che guidi stanco verso casa, a Milano. Mettici anche la foschia autunnale che da queste parti difficilmente si nega. Metti un pezzetto di strada largo e deserto, dove la segnaletica sembra esemplare (foto sopra). Tanto deserto che a quell’ora non vi parcheggia quasi mai nessuno (quando va bene, c’è qualche Bmw o Mini del car sharing Drive now, “in attesa” degli utenti del mattino dopo). Infine, metti il semaforo, in corrispondenza del quale sono state ricavate due corsie, delle quali la più usata è quella a destra (dove deve passare chi all’incrocio intende andare dritto o a destra). Siamo a Milano, in via Silva, all’angolo con viale Scarampo (zona Fieramilano City), in direzione corso Sempione. Ti sembra non ci siano rischi e invece…

Invece, se fai il bravo guidatore corretto, rischi di sbattere, danneggiando quantomeno ruote e sospensioni anteriori. Infatti, hai la sensazione che, poco dopo il punto dal quale è stata scattata la foto, la strada si allarghi. Così pensi che in corrispondenza dell’allargamento ti ritroverai a centro strada e ti viene da tenere la destra, come prescrive il Codice. Tanto più che, vedendo in lontananza l’incrocio a più corsie, correttezza vuole che tu inizi a prepararti a passare su quella di destra, perché non sei tra i pochi che gireranno a sinistra.

Senonché, proprio nel momento in cui decidi di spostarti a destra, vedi questo.

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Sì, sulla tua traiettoria spunta un marciapiede bello alto, che subito dopo ha una rientranza in cui sono ricavate le strisce blu di un parcheggio a pagamento, molto meno visibili da lontano rispetto a quelle bianche. La tua velocità è regolare, i tuoi riflessi ancora pronti, non c’è nessuno attorno a te e ne esci benissimo con un colpetto di sterzo quasi impercettibile. Ma che cosa succederebbe se in quel momento ti superasse uno scooter e/o i tuoi riflessi fossero non dico compromessi (ché allora non avresti potuto guidare) ma appannati dalla stanchezza dell’ora tarda?

Lo chiediamo al Comune di Milano, cui basterebbe piazzare un semplice segnale delineatore di margine su quel benedetto spuntone di marciapiede. Non ci vuole tanto. Anche perché le raccomandazioni tecniche, come quelle che emergono dai seminari di Assosegnaletica, richiedono “un’approfondita conoscenza della strada presa in considerazione: percorrerla e osservarne con occhio estraneo e critico la tipologia di traffico…, la presenza di eventuali fattori di rischio…”.

Eppure sono ormai più di due anni che quel marciapiede è stato rifatto (per i lavori dell’Expo, che hanno cambiato il volto della città in meglio anche in dettagli come questi) e nessuno ha ancora rimediato.

Ora a pochi metri di distanza stanno ultimando un altro cantiere, per un piazzale di parcheggio (altre strisce blu a pagamento, ovvio) in corrispondenza della fermata Portello della Metro 5. Ma ancora nessuno ha degnato di attenzione quello spuntone.

Come nessuno aveva degnato di attenzione, su viale Scarampo un chilometro più a nord di questo incrocio, l’innaturale cambio di corsia dovuto alla chiusura parziale e mal segnalata della parte sinistra della carreggiata in direzione centro. Dopo oltre un anno di manovre brusche, la situazione si è risolta nel 2016 con l’apertura al traffico del tunnel che porta in via Gattamelata (che doveva essere pronto non si sa quanti anni fa, poi il cantiere è stato resuscitato in vista dell’Expo e ha bucato anche questo appuntamento).

  • Paoblog |

    Il Comune di Milano sente solo quello che gli fa comodo. Vedi ad esempio la situazione di Via Meli, segnalata più volte, ricevendo in cambio risposte inutili e, soprattutto, nessun intervento. E si che basterebbe qualche chilo di vernice bianca e, magari, un pò di polso da parte della Polizia locale.
    Vedi il post del 2013 (preceduto da uno nel 2011): https://paoblog.net/2013/06/21/pedoni-4/
    e quello del 2017; in pratica 6 anni non sono bastati: https://paoblog.net/2017/06/13/4ruote-187/
    D’altro canto anche la vicenda del famoso tombino la dice lunga; in questo caso le prime segnalazioni inviate al Comune sono del 2012: https://paoblog.net/2016/02/01/milano-22/

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