Ma state sentendo quante volte Isoradio dà notizia di problemi in autostrada per “materiali dispersi”? Impossibile ricavare una statistica, ma se viaggiate con l’orecchio sintonizzato al canale Rai di pubblica utilità vi accorgete presto che questo è uno dei tormentoni dell’estate assieme alle solite canzoni che si attaccano al cervello. Normalmente, dietro la definizione burocratica di “materiali dispersi” ci sono cassette e simili perse da mezzi pesanti. Ma nelle giornate di esodo estivo i camion in giro sono pochi (ci sono divieti di circolazione, anche se limitati dal governo Monti per “aiutare” l’economia). E allora vuol dire che troppi automobilisti partono e rientrano dalle vacanze con vetture stracariche e/o con il carico non fissato bene.
Perché succede? In parte perché oggi manca la sacralità dell’esodo estivo: prima nei soliti discorsi con i consigli di viaggio di polizie, autorità e media vari si invitava caldamente e dettagliatamente a controllare il veicolo prima di partire. Sarà stato monotono e sproporzionato rispetto all’affidabilità dei mezzi moderni, ma trasmetteva l’idea che il viaggio per le vacanze non è come i soliti tragitti casa-lavoro-scuola-palestra.
Così si carica e sovraccarica l’auto senza badarci troppo. Senza pensare che basta una buca per scuotere gli oggetti che abbiamo piazzato sul tetto e che il loro peso – combinato alla velocità – richiede che li si leghi più che bene o li si stivi in portapacchi di qualità e ben montati. Anche ciò che ci sembra ben fissato può rivelarsi “ballerino” con quei pesi in velocità, per cui occorre seguire con scrupolo le istruzioni che accompagnano i portapacchi. E, se non si hanno forza fisica ed esperienza, meglio rivolgersi a un meccanico o a un benzinaio per farsi aiutare a sistemare il carico in modo definitivo prima di partire.
Ricordate pure che gli oggetti più pesanti devono stare più in basso, per non provocare eccessivi innalzamenti del baricentro che possono farci capottare.