Il marketing delle case automobilistiche batte da anni sul concetto di “vettura compatta” che però offre tanto spazio. Anche così sono riusciti a rendere gettonatissime le suv e le crossover, convincendo a comprarle anche gente che non si è fatta conquistare dalle mode: la narrazione ufficiale, che passa facilmente sui media, parla anche del fatto che chi ha bisogno di spazio ma non può permettersi grandi ingombri in lunghezza (per poter parcheggiare) può trovare soddisfazione nell’altezza della vettura. L’esempio classico è quello della mamma che deve scarrozzare più figli in città. Ma che cosa succede davvero quando i bambini da portare sono tre (non necessariamente figli della stessa mamma, perché spesso ci si mette d’accordo per trasportare anche gli amichetti)? Una caporetto, secondo l’ultimo test del Touring club svizzero (Tcs): test-tcs-sui-seggiolini-per-bambini-sovente-non-c-e-abbastanza-posto-nella-seconda-fila-di-sedili.
Tra le modaiole crossover lanciate nell’ultimo anno, solo le cugine Citroen Grand C4 Picasso e Peugeot 5008 riescono a ospitare tre seggiolini sulla seconda fila. Un risultato che di solito sulle più tradizionali station wagon è alla portata solo dei modelli di taglia più grande (quelli oltre i 4,70 metri di lunghezza).
Ma che importa di tutto ciò? La gente sceglie soprattutto l’auto che ha il look più accattivante. Tanto più adesso che, con la crisi, l’acquisto di un’auto è diventato soprattutto un affare per chi può permetterselo e quindi vuole la sua “giusta” soddisfazione. E poi gli italiani mettono i bimbi nei seggiolini solo nei loro primissimi anni di vita: già dai tre-quattro anni li buttano allo stato brado sui posti posteriori, come facevano i loro genitori quarant’anni fa, quando la sicurezza stradale era cosa ignota. Chissà se sanno o fanno finta di non sapere che i seggiolini vanno usati fino a quando i bimbi arrivano a essere alti un metro e mezzo e che le tante stelle che prendono le auto di oggi nei crash test si riferiscono al trasporto di passeggeri tutti regolarmente allacciati in relazione al loro fisico.