Donne al volante pericolo crescente – Ora causano più incidenti degli uomini

C’è stato un tempo, lungo, in cui si diceva “donna al volante, pericolo costante”. Sono seguiti anni di indignazione e, soprattutto, di statistiche sugli incidenti che dimostravano il contrario. Ora quelle stesse statistiche hanno cambiato verso: la frequenza sinistri delle donne è superiore a quella dei guidatori maschi. E non per una singola annata anomala: la tendenza c’è ormai dal 2012.

Difficile capirne i motivi. Vista l’ormai grande diffusione delle scatole nere (senza riscontri nel resto d’Europa), si potrebbe almeno sapere se dipende dal fatto che le donne, storicamente con bassi chilometraggi rispetto agli uomini, ora stanno recuperando il distacco (o i maschi stanno diminuendo le percorrenze). La frequenza, infatti, oggi viene calcolata a prescindere dai chilometri, che invece sono un indice importante di esposizione al rischio.

In attesa che qualcuno se la senta di tirare fuori pubblicamente qualche dato, si può solo notare che ora prende anche consistenza statistica la posizione della Ue che nel 2012 dichiarò ingiustificata la differenziazione tra uomini e donne nel fissare le tariffe Rc auto. All’epoca, se ne faceva solo una questione di “politically correct”, di diritto a non essere discriminati. Ora c’è un supporto che viene dai numeri.

E ora che faranno le compagnie assicurative che hanno impostato intere strategie sulle donne?

  • Davide80 |

    Gli uomini, rispetto alle donne, svolgono più frequentemente lavori che richiedono lunghi e frequenti spostamenti (ad esempio: elettricista, idraulico, corriere, muratore, agente di commercio, camionista). Per essere più accurati, i tassi di incidentalità dovrebbero tener conto del chilometraggio medio annuale (operazione non semplice, poiché i contachilometri delle auto non tengono memoria di ogni singolo conducente). Infine, vorrei fare una domanda: dato che dal 2012 il tasso di incidentalità femminile ha superato quello maschile, come mai la notizia ha iniziato a circolare sui mass media solamente in questi giorni?

  • Paoblog |

    Gli uomini, oltre alla distrazione del cellulare, credo che paghino una guida più aggressiva rispetto a quella femminile, tuttavia negli ultimi anni la maggior parte delle donne che vedo in auto hanno il cellulare perennemente in mano … ma a questa distrazione comune ai maschietti, si aggiunge quella generata dai bimbi in auto, per cui eccole che si voltano a guardare il bimbo sul seggiolino (quando c’è). E se sono in due o più e cominciano a chiacchierare, ho notato che la concentrazione la si perde completamente. Più volte in autostrada abbiamo superato le onnipresenti auto a 90 kmh in seconda corsia e se l’uomo aveva lo sguardo fisso sulla strada, pur considerando l’errore di stare in mezzo, le donne alla guida erano sempre impegnate in telefonate o chiacchiere con l’amica di turno.

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