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A Milano il sindaco Beppe Sala non vuole scherzi per la notte di Capodanno: memore delle strane assenze dei vigili di Roma in questo festivo a rischio con feste in piazza e botti (al netto del terrorismo, che da qualche mese se ne parla poco ma sta sempre lì…), ha offerto un bonus di 400/450 euro ai 143 “ghisa” che si metteranno a disposizione in strada anche se non sarebbero di turno e 90/120 euro alla settantina di agenti che invece quella notte per strada avrebbe dovuto comunque esserci. Tutto bene? No, perché si è scatenata un’antipatica guerra tra poveri: il sindacato Sap della Polizia di Stato ha subito portato al questore di Milano rivendicazioni analoghe.
Capiamo le ragioni della ricerca del consenso, di cui anche i sindacati non possono fare a meno. Tanto più in tempi di populismo sdoganato. Ma è il caso di ricordare che, rispetto ai poliziotti, i vigili hanno un trattamento simile a impiegati amministrativi del Comune, anche se spesso, proprio come gli agenti dello Stato, sono in strada a prendersi le pallottole e a rischiare di farsi investire o di prendere malattie da inquinamento.
E i vigili sono tra le vittime della crisi di governo, che ha imposto di blindare la Legge di bilancio nella versione che escludeva ancora una volta un minimo di equiparazione economica legata ai rischi. Forse sono stati anche un po’ vittime di se stessi: quanti di loro avranno votato No al referendum per protestare contro lo scippo parlamentare dei fondi per l’equiparazione.