Avete visto le foto della nuova Alfa Stelvio presa da dietro? Non che sia brutta, ma…non vi sembra una Giulietta un po’ pompata? Chi ha visto la macchina dal vivo garantisce di aver avuto tutt’altra impressione, se non altro perché c’è una differenza di dimensioni che non lascia equivoci. Ma per noi comuni mortali che dovremo aspettare ancora mesi per vederla in strada forse il dubbio resterà. E non sarà simpatico: potrà sembrare che la Stelvio, auto del tutto nuova e premium per la quale Fca ha investito davvero, riprenda una media come la Giulietta, nata quasi sette anni fa e all’insegna di un certo risparmio. Un vero paradosso. Soprattutto per chi conosce un aneddoto sulla nascita della Giulietta, lanciata nella primavera 2010.
Infatti, è vero che alla Giulietta furono negate soluzioni raffinate come l’avantreno a quadrilateri del modello precedente (la 147) e non ci si sprecò nell’introdurre accessori e sistemi di bordo all’avanguardia. Era troppo presto? Mah: tecnologie di sicurezza ora diffuse anche su utilitarie (come la frenata automatica almeno in città e l’allarme se si “perde” la corsia) sulla Giulietta non ci sono nemmeno ora, dopo due restyling. Qualche soldo più del preventivato, invece, lo si spese sull’estetica.
Accadde infatti che un’addetta alle pulizie del Centro stile Fiat, sbirciando un prototipo, chiedesse ingenuamente a uno stilista se si trattasse della versione a cinque porte della Mito. Il che fece suonare un campanello d’allarme: si rischiava di dare del prodotto un’immagine troppo bassa e quindi si corse a estremizzare le differenze rispetto alla più piccola delle Alfa.
Ora, invece, il prodotto-Stelvio è costato tanto. Ma, per ironia della sorte, la vista di tre quarti posteriore, fa credere che sia stato progettato un po’ al risparmio.