No, non è una rivoluzione. L’annuncio della Fiat che mette in vendita su Amazon alcune Panda, 500 e 500 L non è l’inizio di una nuova era in cui le auto si compreranno con un clic. Lo ha specificato la stessa Fiat (anche perché i concessionari sarebbero stati furibondi) e lo conferma l’esperienza: altri casi analoghi del passato, comprese le offerte di stock di vetture in qualche ipermercato, sono stati solo sporadici. E allora perché riprovarci? Secondo me, semplicemente per smaltire un po’ di auto che altrimenti sarebbero andate a gonfiare la sempre nutrita schiera di km zero. Che, non a caso, di solito diventa più nutrita verso la fine dell’anno.
Il primo indizio è il prezzo. Anzi, lo sconto: 30%. Un ribasso che normalmente si spunta solo sulle più convenienti tra le km zero.
Il secondo indizio è l’assortimento di modelli proposto. Se provate a girare per gli autosaloni (perlomeno in quelli più grandi), scoprite che di Panda, 500 e 500 L a km zero ce ne sono tante. Provate a vedere se trovate altrettante Tipo, che infatti non ci sono nemmeno su Amazon.
Il terzo indizio è che gli addetti ai lavori sono preoccupati per il rallentamento del mercato dei privati, la cui fiammata della prima parte dell’anno si è rapidamente estinta. Non sono solo chiacchiere in corridoio, ma sono le dichiarazioni rilasciate da rappresentanti di categoria al Fatto Quotidiano. Regolarmente accompagnate dalla richiesta di misure favorevoli da parte del Governo.
Tre indizi fanno una prova, si dice. Noi ci limitiamo a dire che forse la Fiat ha trovato un’alternativa originale rispetto al solito metodo delle km zero. Ma il problema che c’è a monte (cioè la difficoltà a mantenere il prezzo su modelli anche di successo che però hanno fatto il loro tempo) rimane.