La notizia della riforma del Codice della strada che potrebbe “aprire” le autostrade anche a moto e scooter 125 era troppo ghiotta per stare a guardare nei dettagli. E invece valeva la pena farlo: il primo flash dell’Ansa affermava che la novità era frutto di un emendamento presentato dall’Ancma, l’associazione dei fabbricanti. Formalmente è una castroneria (siamo in Parlamento e gli emendamenti li presentano i parlamentari), ma indica una grande verità: di fatto, sono le lobby a fare le leggi. Lo scrivo – come tante altre volte – sottolineando che questo non è necessariamente un male: i lobbisti fanno il loro mestiere, non di rado sono anche più competenti di chi le leggi le fa o le applica e non è automatico che le loro proposte facciano solo gli interessi di chi li paga a scapito di quello generale. Infatti, non di rado sono interessi coincidenti e, quando non lo sono, spetterebbe alla politica ridimensionare le lobby.
In ogni caso, premesso che la riforma del Codice sarà in vigore tra un paio d’anni almeno e fino ad allora potrà essere ampiamente modificata, nella vicenda dei 125 in autostrada non credo ci sia da stracciarsi le vesti: oggi uno scooter 125 è assolutamente simile a un 150 in termini di guidabilità e prestazioni. Tanto più nelle condizioni in cui più di frequente vedremmo i 125 sulla viabilità autostradale, cioè nel traffico dell’ora di punta sulle tangenziali delle maggiori città, a 70-90 all’ora quando va bene. E poi, almeno inizialmente, di 125 ne vedremmo ben pochi: da anni il mercato langue in questa fascia di cilindrata (e questo è uno dei motivi per i quali i costruttori premono). In futuro, se davvero potranno entrare in autostrada, i 125 diventeranno appetibili da chi ha una patente B presa dal 26 aprile 1988 in poi (che abilita a guidare moto solo fino a 125) e non ha voglia o possibilità di prendere anche la A.
Alla fine, la differenza tra un patentato A e uno B sta negli esami di pratica. Che oggi si svolgono facendo manovre su un piazzale, oggi a 50 all’ora (quando va bene), ma fino a un anno fa si facevano a 30. Quindi, non c’è moltissimo da spartire con la guida autostradale.