Spesso i giornali non vanno letti per ciò che scrivono, ma per ciò che NON scrivono. E dopo la lettura non bisogna maturare certezze, ma farsi domande. Quella di oggi è una giornata-simbolo: tutti scrivono dell’addio a peso d’oro di Giovanni Floris alla Rai e c’è da chiedersi come mai La7 spenda tutti quei soldi per uno dei principali alfieri di una formula – quella del talk show – che proprio nella stagione appena finita ha mostrato i suoi limiti di età, perdendo ascolti.
Ma ovviamente non è di questo che ci occupiamo noi. Se prendete la prima pagina del “Corriere della Sera”, vedete a qualche centimetro dal caso-Floris l’annuncio trionfale che il Motor Show torna e si farà a Milano, nel contesto dell’Expo. Un articolo che agli addetti ai lavori dà la sensazione di trovarsi su Marte: i giornalisti del settore sanno benissimo che un paio di settimane fa a Bologna è stata convocata una conferenza stampa in cui si annunciava che un’altra società stava organizzando il “suo” Motor Show proprio lì. E non occorre nemmeno essere giornalisti di settore per capire che non c’è spazio per due eventi uguali, in un Paese dove l’auto è in crisi tanto nera che l’anno scorso di Motor Show non si è riusciti nemmeno a organizzarne uno, quello originale, mestamente abbandonato dopo trent’anni e più di lunghe glorie e rapido declino.
Dunque, è probabile che, se tutto andrà bene, di Motor Show ce ne sarà uno solo. Non m’interessa che sia organizzato dai bolognesi o dai milanesi: sono beghe tra cordate di ex-alleati (Alfredo Cazzola e GL Events), istituzioni locali (che parteggiano per chi vuol far tenere la manifestazione sul loro territorio) e case automobilistiche (che fanno i loro conti con un occhio al tenere contento il contendente che per loro è più amico dell’altro).
Il punto vero è: perché i lettori del “Corriere della Sera” devono vedere – e addirittura in prima pagina – un articolo che parla del Motor Show ma non racconta di tutto questo che c’è dietro, dando trionfalmente per scontata l’ipotesi-Milano? Sciatteria (aggravata dallo sparare la cosa in prima pagina)? Interesse (non dichiarato) del giornale? Interesse o incapacità di chi ha scritto l’articolo, col concorso dell’interesse o dell’incapacità dei responsabili della redazione, che dovrebbero vagliare ogni cosa e invece hanno messo in pagina quel testo accettandolo così com’era nella sua parzialità?
Non potremo mai saperlo davvero. Ma non importa: i giornali si leggono più per farsi domande che per ottenere risposte.