Si può morire cadendo con l’auto nell’acqua di un canale profonda neanche due metri? Certo: è capitato ieri sera a una ventenne in provincia di Ferrara. Tra pressione dell’acqua sulle portiere, panico, mancanza di martelletti frangivetro a bordo e auto che non sono fatte per garantire l’uscita sott’acqua, chi è coinvolto in un incidente del genere ha poche possibilità di scampo. Dunque, ci si salva solo evitando di finire in acqua. E, ancora una volta, il modo più sicuro per raggiungere il risultato è mettere i guard-rail lungo i canali. Ma alla Provincia di Ferrara proprio non ci sentono, nonostante la gravità degli incidenti già accaduti, anche di recente: per loro è stato prioritario mettere il Tutor su alcune strade provinciali.
Con la tragedia di ieri, nel Ferrarese i morti dovuti a mancanza di barriere diventano sette negli ultimi due mesi e mezzo. Sono morti o annegati o sfracellati contro alberi a bordo strada. E proprio ieri, assieme a quella dell’ultimo incidente della serie, arrivava la notizia che la Procura ha ordinato di chiudere la strada dove si è verificato il primo sinistro, costato la vita a quattro persone il 18 marzo: il perito del pm ha ritenuto che il ponte da dove erano caduti (quello di Massenzatico) non sia sicuro, proprio perché vicino a un canale.