Come volevasi dimostrare, i Comuni tirano dritto: comminano multe a chi sosta sulle strisce blu con ticket scaduto, nonostante i ministeri delle Infrastrutture e dell’Interno abbiano espresso parere contrario. Torino ha messo nero su bianco (Torino delibera) che conferma la prassi precedente, ma concedendo una tolleranza di 15 minuti a chi ha già pagato per almeno un’ora e non si avvale di mezzi di pagamento elettronici.
Con questo, la Giunta di Piero Fassino riconosce che non di rado pagare l’integrazione è difficile o impossibile, sia perché l’automobilista può essere trattenuto contro la sua volontà (per esempio, per una visita medica) sia perché per molti le modalità per mettersi in regola non sono affatto comode (i mezzi di pagamento elettronici sono pochi e i parcometri accettano solo monete e a volte non si trovano, altre non funzionano). Però ci si rende anche conto che la tolleranza può essere sfruttata dai soliti furbi (per esempio, a Verona, c’è chi gioca col pagamento elettronico ora per ora, riuscendo a sostare l’intera giornata a prezzo stracciato) e quindi selezionano i beneficiari.
Comunque la partita potrebbe non finire qui: c’è un consigliere comunale, Piero Liardo, che ha presentato una mozione (Torino mozione tolleranza superiore) in cui invita a uniformarsi all’orientamento ministeriale. Cioè applicare una penale al posto della multa. Sarebbe una penale di natura privatistica, di quelle che da sempre sono fissate – per esempio – dai gestori di parcheggi recintati o autosilo. Liardo suggerisce anche l’importo: dovrebbe essere equivalente alla tariffa di sosta da mezz’ora dopo l’orario di scadenza del ticket fino alla fine dell’orario per il quale la sosta è a pagamento. In teoria, è un’idea corretta. Però è macchinosa da realizzare per gli uffici che dovono provvedere a recuperare il dovuto: non c’è un importo fisso, ma occorre fare ogni volta un calcolo. Inoltre, verso fine giornata ci sarebbe un’impunità di fatto: da mezz’ora dopo la scadenza del ticket alla fine dell’orario a pagamento, la penale sarebbe talmente bassa da rendere antieconomico il recupero