Nuovi autovelox, sosta selvaggia e auto blu sempre invadenti. L’inferno di Roma e Milano

Le multe sono tante, le polemiche vanno di conseguenza. I primi bilanci dei nuovi autovelox messi sulle strade di Roma e Milano fanno pensare che a lungo andare, se i controlli resteranno a questi livelli, la gente cambierà abitudini sulle strade messe sotto vigilanza. Ma questo non vuol dire che tutti i problemi si risolveranno: le nostre città non sono fatte per le auto e hanno tanti punti pericolosi che è impossibile controllarli tutti.

I dati di Milano confermano che la stragrande parte dei guidatori sta dentro i 10-20 km/h in eccesso, esattamente come mostravano altri dati del passato, rilevati anche in autostrada. Solo che in autostrada ci sono maggiori spazi per schivare pericoli e rimediare a errori, mentre in città anche un eccesso lieve può non dare scampo. Anche se ci sono eccezioni: certi viali non solo hanno larghezze degne di autostrade, ma sono anche fatti in modo tale da far escludere di trovare ciclisti, pedoni e altri utenti deboli, per cui certi limiti a 50 o 70 km/h appaiono troppo severi (ma spesso non ci si può fare nulla, perché la classificazione ufficiale di queste strade è “urbane” e il Codice della strada per esse prevede appunto questi limiti).

A Roma, invece, colpisce che il comandante dei vigili continui ad annunciare sempre più multe, per infrazioni anche diverse dall’eccesso di velocità e in particolare per il divieto di sosta. Questo in una città che resterà sempre incontrollabile in ampie fette e dove spesso per carenze infrastrutturali si è costretti a usare l’auto e parcheggiarla dove capita. Lo dimostra l’altra faccia della presentazione del rapporto annuale della Banca d’Italia, avvenuta come al solito nella sede di via Nazionale davanti al gotha della politica, dell’economia e della finanza nazionali. Credete che tutti questi signori siano arrivati a piedi o con i mezzi pubblici, visto che eravamo nel centro di Roma? Sbagliato: erano tutti con la loro berlina, accompagnati dall’immancabile autista, alla faccia dei proclami sulla riduzione delle auto blu e della loro vendita all’asta. Ovviamente hanno parcheggiato tutti davanti alla sede della Banca, dove in teoria è vietatissima anche la semplice fermata. E invece loro hanno occupato per un paio d’ore buona parte della carreggiata, mandando in tilt il traffico (fatto soprattutto di mezzi pubblici). Il tutto sotto gli occhi impotenti dei vigili, che sanno benissimo di dover essere tolleranti con certa gente. Complimenti.

Se l’esempio è questo e se la città ha problemi di parcheggio enormi, non stupisce che i cittadini se ne infischino anche dei posti riservati ai disabili. Così il noto conduttore radiofonico Gianluca Nicoletti, che ha un figlio da assistere, ha lanciato mediaticamente un cancelletto per bloccare l’accesso a quei posti assegnati nominativamente a un singolo disabile, che ha le chiavi ed è l’unico a poterlo sbloccare (redattoresociale.it-Sosta_auto_per_disabili_installato_il_dispositivo_Tommy %281%29). Nicoletti è il primo a non farsi illusioni e a capire che non si può disseminare la città di cancelletti. Dunque dice che ha solo lanciato una provocazione culturale. Vedremo se farà breccia.