Gli incentivi che ripartono domani per ibride, elettriche, Gpl e metano non sono granché. Così, per comprare un'auto di questo tipo (definite dalla legge come "Bec", cioè a basse emissioni complessive) senza mangiarsi col prezzo di acquisto una parte considerevole del risparmio sul rifornimento, continua ad essere necessario confidare in sconti robusti. Occorrerà vedere come decideranno di comportarsi le case automobilistiche e i singoli venditori.
Probabilmente, come al solito, dipenderà dalle fortune commerciali di ogni singolo modello. Ma con un vincolo importante: l'incentivo massimo viene concesso dallo Stato solo se lo sconto è uguale allo stesso contributo pubblico. Quindi si presume che tutti allineino lo sconto all'incentivo e i più bisognosi di vendere vadano anche oltre. Sarà poi da valutare l'andamento dei prezzi di listino, che potrebbero essere gonfiati per poi far figurare che lo sconto è superiore: nessuna norma vieta questa pratica, contro la quale non resta che l'arma spuntata della moral suasion (l'accorgimento di far depositare i listini era stato adottato solo con gli incentivi per il montaggio di impianti a gas, dal 1998).
In attesa di vedere quali prezzi si riusciranno a spuntare cumulando sconti e incentivi, Altroconsumo rilancia l'esperienza del gruppo di acquisto: ha aperto le iscrizioni per vedere quanti sono interessati a comprare un'auto "Bec" e, raccolte le adesioni, si metterà a trattare con case e concessionari.