Le polemiche si sprecano dopo che questo video del bus colto in una serie di infrazioni a fine turno a Torino è diventato virale. Come al solito, abbondano i commenti beceri e schierati. Non manca neppure chi fa notare – con maggior o minor arguzia e garbo – che chi ha fatto le riprese ha corso e creato gli stessi rischi dell'autista del bus. Ma proprio oggi la Cassazione ha depositato una sentenza (Download 9301) che potrebbe far capire quale poteva essere la vera "posta in gioco" per quell'autista torinese: il fatto che non gli avrebbero pagato gli straordinari. Perlomeno, nel caso in cui la rimessa di bus in cui è iniziato il servizio sia diversa da quella dove il bus viene lasciato al termine del turno.
Infatti, secondo la Corte, in questi casi il tempo impiegato dal conducente del bus cittadino alla fine di ogni turno per raggiungere il luogo iniziale di servizio non può essere considerato lavorativo e quindi non va remunerato, se lo spostamento non è imposto da ordini di servizio emanati dall'azienda ma avviene in base alla discrezionalità o alla convenienza dell'autista stesso. Ne diamo notizia sul Sole 24 Ore di domani.