Dunque, non è che l'auto per gli italiani sia diventata scomoda e superata in sé: secondo un'indagine statistica Nielsen (Download Nielsen_20130414_cs_automotive_rev_7), il 71% dichiara ancora che è il mezzo più comodo per gli spostamenti quotidiani. La media europea è drasticamente inferiore: 52%. E anche tra i pendolari l'uso dell'auto è sensibilmente superiore in Italia. A chiudere il cerchio, il fatto che la propensione all'acquisto resta bassa.
Insomma, possedere un'auto è una rogna per le innumerevoli complessità della sua gestione. Ed è pure maledettamente costoso. Così anche la ricerca Nielsen conferma una delle cose che i costruttori d'auto hanno digerito peggio negli ultimi anni: il fatto che i loro prodotti non sono più considerati status symbol da una buona parte della clientela. Anche se poi bisognerebbe spiegare perché nella crisi se la cavano meglio i marchi premium, le suv e le crossover, tutte cose che una certa immagine la danno, a scapito di modelli più improntati alla razionalità. Ma bisogna anche considerare che la Nielsen ha intervistato solo utenti di internet, il che falsa un po' il campione rispetto alla totalità dei consumatori.
Alla fine, la Nielsen sottolinea che queste sono le condizioni favorevoli al car sharing. Che infatti sta facendo boom, nell'unica città dove funziona davvero bene: Milano. E in questi mesi si stanno aggiungendo Roma e Torino. Poi, giurano gli operatori, verrà la volta di tutte le altre grandi città. Anche al Sud.
Però il car sharing da solo non può coprire tutte le carenze del trasporto pubblico, se non altro perché se si diffonde troppo crea anch'esso problemi non da poco, che infatti si vedono già.