Si fa presto a dire che bisogna guardare non tanto al prezzo quanto alla qualità. Troppo difficile. Non solo per la crisi, ma soprattutto perché quando si tratta di manutenzione e riparazioni è impossibile per un cliente normale capire esattamente che cosa gli fanno, come glielo fanno e che cosa gli montano. In confronto, è più facile capire qualcosa delle clausole di un contratto assicurativo, impresa di cui si parla più spesso e la si definisce improba. Eppure un minimo discrimine sui ricambi c'è.
Si tratta, banalmente, di scegliere pezzi di marchi noti. Certo, c'è il rischio che siano contraffatti (e tra l'altro dopodomani col Sole 24 Ore esce il "Dizionario dell'auto" in cui, alla voce "Ricambi contraffatti", Nicola Giardino cita stime spaventose). Però almeno è un rischio più accettabile rispetto agli altri. Perchè le aziende che hanno un marchio noto hanno un patrimonio di credibilità da difendere e sono anche le uniche a potersi permettere gli investimenti necessari a produrre pezzi davvero affidabili e con prestazioni all'altezza.
Sta cominciando a mostrarlo SicurAUTO.it, con la sua nuova iniziativa SicurEducational: articoli e video girati nelle fabbriche e nei laboratori dei produttori più importanti (non fa differenza se l'uno o l'altro), per far capire che cosa un pezzo deve garantire e quanta ricerca e quanto lavoro siano necessari perché li garantisca. Istruttivo.