Anas, le auto blu e l’ufficio stampa fanno scandalo. Ma il resto?

Colpiti e affondati, si direbbe. Appena è uscita un'inchiesta impietosa su auto blu e altri sprechi dell'Anas, il presidente Pietro Ciucci è corso a firmare una circolare (Download CIUCCI) che proibisce le assegnazioni personali di auto di servizio, ricordando che le vetture aziendali possono essere utilizzate solo – appunto – per servizio. E, quindi, non per farsi portare da casa all'ufficio o per ulteriori comodi personali. Ma siamo proprio sicuri che siano questi i veri problemi dell'Anas?

Io ne dubito e temo che in tutto ci sia una discreta dose di demagogia, che rischia di lasciare inalterate le questioni davvero pesanti. Basta leggere con un po' di attenzione l'inchiesta.

Si scopre innanzitutto che l'alto dirigente pizzicato con l'auto blu potrebbe essere accompagnato a casa per motivi di salute: non sarà una persona simpatica a tutti per la sua caratterialità, ma insomma… Viene poi citato il fatto che l'auto ha sirena e paletta, ma non si chiarisce che probabilmente non è uno scandalo come quello di chi sirena e paletta se le fa dare perché è raccomandato presso il questore: le auto dell'Anas sono in buona parte formalmente adibite a servizio di polizia stradale e quindi sirena e paletta sono in dotazione, perché servono anche per deviare il traffico in caso di necessità. Inoltre, a ben guardare, i modelli di auto in dotazione non sono così principeschi come l'uso del termine "auto blu" lascia intendere. Infine, si parla di un ufficio stampa elefantiaco senza considerare che l'Anas ha l'obbligo di informarci sulle condizioni della viabilità in tutta Italia, 24 ore su 24; certo, spesso non ve ne accorgete se non andando sul sito Anas, però la colpa è soprattutto dei media, perché non sfruttano i comunicati che l'Anas sforna a getto continuo.

Sgombrato il campo dalla demagogia, diciamo che certamente all'Anas qualche eccesso di attenzione all'immagine c'è, se lo rapportiamo all'attenzione che mediamente riservano alle condizioni in cui versano le strade. Non si spiegano altrimenti cose che abbiamo anche denunciato qui. Come l'appoggio dato al documentario "Sacro Gra", anche violando le regole sull'uso dei pannelli a messaggio variabile. O l'indagine demoscopica commissionata qualche mese fa per conoscere che immagine gli italiani hanno dell'Anas: siamo sicuri che non sia meglio, per l'immagine e la sicurezza, sforzarsi di far percorrere alla gente strade tenute in condizioni decenti? Non vale dire che un sondaggio e altre operazioni d'immagine costano molto meno che tenere in ordine una rete stradale vecchia ed estesa, per la quale lo Stato non ci mette abbastanza soldi: è vero, ma un segno di buona volontà nel tagliare spese evitabili bisognerà pur darlo.

In ogni caso, siamo ancora alle questioni di principio. Più sostanziale è capire altre cose, come per esempio gli appalti e i brevetti del sistema tutor di rilevazione della velocità media. O che cosa intenderà fare l'Anas nella faticosa riscrittura del Dm 223/92 sui guard-rail, in corso al ministero delle Infrastrutture: accetterà l'obbligo di mettere a norma tutta la rete in un tempo congruo e garantire che i lavori siano fatti davvero a regola d'arte? E sulla Salerno-Reggio Calabria ormai quasi tutta bella e rifatta c'è ancora da mettere la parola fine, nonostante certe promesse solenni parlassero di 2013.

Per il passato ci sarebbe anche da chiarire a che gioco ha giocato davvero l'Anas quando era responsabile della vigilanza sui gestori autostradali. O come sono stati dati gli incarichi, visti alcuni errori di progettazione evidenti. O come sono stati eseguiti certi lavori, com'è accaduto sulla SS 268 che dovrebbe salvare gli abitanti dei paesi vesuviani dalle eruzioni e invece ogni giorno ammazza qualcuno per com'è fatta male (anche se va riconosciuto che finalmente sono partite le procedure per alcuni lavori di messa in sicurezza).

Potremmo continuare, ma il senso non cambia. Buon lavoro a tutti.

  • Paoblog |

    Ho visto recentemente in tv l’economista Becchetti spiegare come il concontrarsi su stampa e tv (ma anche in politica) sulla lotta allo spreco pubblico, sicuramente da condannare e combattere, fa perdere di vista i problemi veri, quelli che hanno mandato in rovina il paese e che, se si continuerà a trascurarli, non permetteranno un’inversione di tendenza.
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    Vedi: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-cbed62cd-0121-4228-98ac-bc0d5a065549.html
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    Volendo approfondire ulteriormente: http://paoblog.net/2014/03/27/un-libro-becchetti/

  • Gianluca |

    L’Istituto Bruno Leoni ha realizzato Wikispesa sui costi pubblici dello Stato. È molto interessante la voce dedicata ad Anas Spa
    http://wikispesa.costodellostato.it/ANAS_Spa
    Io credo che gran parte delle criticità, comprese quelle “minori” delle autoblu e dello stipendio dei dirigenti, siano dovute all’ambiguità di una Spa di diritto privato detenuta dallo Stato. Quindi regole privatistiche e fondi pubblici.

  • Nadia |

    Sulle criticità Anas, ben altre rispetto ad autoblu e stipendi milionari per i vertici, siamo d’accordo.
    Resta il fatto che 200 mila stipendio base, più MBO (premi per risultati che la dirigenza si fissa e che lei stessa valuta poi raggiunti), incentivi, indennità di missione, carta di credito aziendale, collaudi amministrativi su lavori milionari, se sommiamo tutti i benefit previsti per un direttore comunicazione Anas la cifra si avvicina molto al tetto massimo imposto al Presidente Ciucci. Compresa, sino al 7 aprile, l’autoblu.
    A me sembra immorale (a maggior ragione in un momento di tagli e sacrifici per la gente comune, compresi i dipendenti Anas con il contratto e stipendio bloccato dal 2009) un trattamento economico di questo calibro per un capo comunicazione di una società pubblica che deve tenere le strade in ordine e non ci riesce perché “non ci sono soldi”.
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  • barrique |

    buongiorno Dott. Caprino e come al solito grazie per queste sue notizie che solo in pochi hanno il coraggio disegnalare.Vorrei aggiungere all’ottimo post della Sig.ra Nadia che il Presidente Ciucci oltre a sembrare impotente,forse è anche connivente, visto che questa pratica va avanti da molto tempo…
    Speriamo che le autorità competenti vogliano vederci chiaro, non solo su questa questione, ma anche su eventuali appalti e gare che potrebbero risultare non proprio regolari,su eventuali violazione di brevetti ecc.ecc.Se vogliamo risollevare il ns. Paese, le autorità competenti devono in fretta iniziare a fare un pò di pulizia.cordiali saluti

  • Maurizio Caprino |

    Io dico semplicemente che c’è dell’altro che va denunciato, altrimenti perdiamo di vista le questioni piÙ importanti che ho citato nel post. Onestamente, io guadagno tre volte meno, ma uno stipendio da 200mila euro e un’auto sono il meno per un bilancio come quello Anas e sono una cifra in linea con quanto prendono altri dirigenti anche di rango inferiore in società pubbliche che gestiscono magari un solo aeroporto e non migliaia di km di strade. Non solo: sono una cifra in linea con i bonus di risultato che ha percepito l’amministratore delegato del Sole 24 Ore pur con una gestione in perdita per decine di milioni da anni, tanto da dover ricorrere, da anni e in quegli stessi anni, ad aiuti pubblici, tuttora in corso. Dunque, mi concentrerei sulle peculiarità dell’Anas, che poi sono le cose più critiche.

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