Un mese fa, constatando che lo scandalone scoppiato nel 2009 sui T-Red sembrava sgonfiarsi, rimandavo una valutazione definitiva al comportamento che avrebbero tenuto le Procure di fronte alla raffica di assoluzioni in primo grado: avrebbero fatto ricorso in appello? Ora sono scaduti i termini per il ricorso per uno dei processi più importanti, quello di Segrate. E la Procura di Milano che ha fatto? Nulla: li ha lasciati scadere, quindi rinuncia a portare avanti l'accusa.
E dire che quella di Milano era tra le Procura che con maggior tenacia ha portato avanti la tesi del tempo di giallo abbreviato ad arte per multare più gente possibile. Si era schierato su questo fronte un pezzo da novanta come il procuratore aggiunto, Alfredo Robledo, esperto in reati che riguardano la pubblica amministrazione. Ora si è ricreduto? O ha altro a cui pensare, date le recenti polemiche (con strascichi disciplinari davanti al Csm) col procuratore capo, Edmondo Bruti Liberati, sul presunto insabbiamento di alcune inchieste (tra cui difficilmente c'è quella sui semafori)?
Chissà. Ma tra chi va per strada resta lo sconcerto.