No, questa non è una foto costruita ad arte per una campagna pubblicitaria. Quello che vedete è un airbag scoppiato davvero in un incidente stradale e l'Asaps garantisce che anche quella macchia di rossetto è autentica. Nel senso che l'ha lasciata una donna coinvolta in uno scontro frontale, che indossava le cinture e per questo se l'è cavata con poco più di un "bacio" all'airbag. Ben peggio è andata a chi viaggiava sull'altra auto coinvolta nell'incidente e sembra che la differenza l'abbia fatta proprio il fatto che non indossassero le cinture.
Precisiamo che in uno scontro frontale le differenze dipendono anche dal tipo di auto e dall'angolo d'impatto. Lo scriviamo da sempre, ma l'ultimo esempio che lo conferma è clamoroso: avete visto su Quattroruote di questo mese che negli Usa la Fiat 500 è passata da ottima a pericolosa solo perché i nuovi crash test dell'Iihs oltreoceano prevedono un urto concentrato su appena il 25% del frontale? Alcune coreane, invece, sono nate già per essere testate su un impatto di questo tipo e non hanno perso nulla nel cambio di modalità del test. E dobbiamo considerare che anche in Europa nel 2007 la 500 prese le cinque stelle Euroncap, ma la versione americana che con i criteri Usa di oggi è stata classificata come critica è pure migliore rispetto a quella europea.
Al netto di queste cose, ripetiamo che la cintura fa la differenza. Anzi, proprio il caso-500 dimostra che non possiamo affidarci alla capacità dell'auto di assorbire gli urti, se non altro perché ci sono milioni di urti possibili. E comunque le scocche sono – giustamente – progettate per proteggere chi si allaccia: si disperderebbero risorse e possibilità preziose.
Dunque, ben venga questa campagna dell'Asaps sulle cinture.