Cifre precise non ce ne sono, ma i noleggiatori – tramite l'Aniasa, loro associazione di categoria – denunciano che in Campania, Puglia e Sicilia stanno subendo troppi furti (Download CSAllarmefurti_BTDEF). Il problema, di per sé, non è una novità. Colpisce il fatto che venga denunciato ancora dopo anni in cui non veniva in evidenza e, soprattutto, che ora i noleggiatori minaccino di ritirarsi da quelle tre regioni, con evidenti contraccolpi per il turismo.
In passato, avevano "risolto il problema" montando antifurti di una qualche sofisticazione. A questa mossa evidente avevano affiancato una precauzione cui non avevano certo dato gran pubblicità: il rifiuto di affittare modelli a rischio al Sud e l'obbligo per i clienti che li noleggiavano altrove a non recarsi in quelle regioni.
Dunque, che cosa è cambiato rispetto al passato? Probabilmente un indizio importante ce lo dà lo stesso comunicato Aniasa, quando ripercorre le tappe recenti dei vari inasprimenti fiscali sull'auto, con i vari giri di vite iniziati nel 2011. Sostanzialmente, i noleggiatori chiedono allo Stato maggiore vigilanza, in cambio di così tante tasse. Ma, involontariamente, lo Stato ha già risposto. Con il piano del ministro dell'Interno, Angelino Alfano, per tagliare la presenza delle forze dell'ordine sul territorio.
Attenzione: non pare essere un piano di semplice razionalizzazione come quelli che sono stati finora all'ordine del giorno: sono coinvolti reparti importanti, come il Rips, cioè i motociclisti della Stradale che assicurano il pronto intervento sulle tangenziali di Milano, Roma e Napoli. Fu istituito nel 2007 dopo una favorevole sperimentazione a Napoli e ora chiuderebbe per mancanza di soldi.
Brutta fine. Come l'ennesima toppa che si sta mettendo al parco auto, in mancanza di soldi da investire su nuove volanti: per ora si va avanti con una fornitura di Fiat Freemont (ce li vedete negli inseguimenti?) dove ci sono i maggiori buchi. Poi si vedrà.