Riciclati, chiacchierati, a volte anche inquisiti. I sottosegretari scelti da Matteo Renzi stanno dando ai media e alla polemica politica più di uno spunto. Noi cerchiamo di capire che cosa dovremo aspettarci nei due ministeri che più ci toccano da utenti delle strade e utilizzatori di veicoli: Infrastrutture e trasporti e Sviluppo economico.
Alle Infrastrutture la situazione è poco decifrabile: a sorpresa, alla conferma del ministro è seguito un repulisti dei sottosegretari e quelli attuali non sembrano avere grandi precedenti sulle materie che ora sono chiamati ad amministrare (sarà un bene o un male? dai loro precedenti nelle cronache giudiziarie, si direbbe la seconda). Impossibile sapere come si comporteranno sui dossier più scottanti come archivio unico e omicidio stradale, mentre sappiamo già che quello più economicamente e finanziariamente importante (che riguarda i gestori delle autostrade, i pedaggi che incassano e i loro investimenti non di rado mancati) è da sempre nelle mani del ministro, Maurizio Lupi. Così possiamo solo dire che si può sperare in una retromarcia su una questione minore ma che potrebbe fare tante vittime: il permesso ai ciclisti di andare contromano, sia pure solo su determinate strade urbane opportunemente segnalate. Uno dei sottosegretari precedenti, Erasmo D’Angelis, aveva molto esternato sui ciclisti e non sembrava molto conscio che – con la crisi che ne sta aumentando il numero, facendo entrare nella categoria torme di incoscienti – i pericoli aumentano anziché diminuire. D’Angelis non c’è più, ma dovrebbe entrare nello staff di Renzi a Palazzo Chigi e forse di lì potrebbe continuare ad avere influenza, per esempio premendo su tecnici ministeriali (giustamente) riottosi nei confronti di questa possibile novità, che credo si prenderanno tutto il tempo possibile per limitarla e ritardarla il più possibile, se proprio non riusciranno a frenare le pressioni della politica.
Allo Sviluppo economico fanno capo tre dossier delicati come eventuali incentivi, caro-carburanti e caro-Rc auto. Sui primi due resta Claudio De Vincenti, ormai al suo terzo mandato governativo. Dunque, un personaggio piuttosto potente, ormai. Che però su queste materie non si è certo distinto per competenza. Vedremo se la seconda riconferma gli darà qualcosa in più.
Sulla Rc auto potremmo rivedere all’opera Simona Vicari, autrice della bozza di pacchetto che poi è confluita nel contestatissimo articolo 8 del decreto Destinazione Italia. Ma quell’articolo era diverso da quello scritto dalla Vicari, che quindi fu di fatto esautorata. E sullo stralcio dell’articolo 8 dal testo convertito in legge, necessario per non mandare a monte l’intero Dl, la Vicari e De Vincenti sono pure andati in contrasto in commissione parlamentare. Uno spettacolo imbarazzante offerto dal Governo Letta, che ora non vorremmo rivedere col Governo Renzi.