Sembra quasi una compensazione. Lo Stato, non è riuscito a trovare quattrini per evitare uno dei tanti aumenti delle accise programmati con le varie manovre finanziarie e così da sabato 1° marzo ce ne beccheremo un altro, l'ennesimo (e anche parzialmente inutile, perché più aumenta la tassazione più calano le vendite e quindi il gettito). Ma ieri lo stesso Stato, tramite l'Antitrust, ha messo "sotto accusa" le commissioni applicate dal sistema bancario sui pagamenti dei carburanti con bancomat: l'importo è uguale ovunque in Italia, quale che sia l'intermediario attraverso cui passa la transazione.
Noi consumatori questo non lo vediamo direttamente: il costo è a carico di chi ci vende il combustibile. Che però poi ovviamente in qualche modo ne terrà conto nel prezzo alla pompa, penalizzando anche chi paga in contanti. Per questo l'Antitrust ipotizza che, se gli intermediari si facessero concorrenza anziché concordare un costo uguale per tutti, ne trarremmo comunque beneficio: qualcuno lo taglierebbe o magari lo azzererebbe del tutto.
Ricordiamoci comunque che sono pochi spiccioli, in confronto alle accise…