Stanno lavorando per noi. In silenzio, ma stanno lavorando. Per riscrivere finalmente il Dm 223/92, quello che obbliga a usare guard-rail omologati o comunque certificati, ma solo sulle strade di nuova costruzione e su quelle dove si fanno lavori di riqualificazione. La norma era stata pensata 25 anni fa, presupponendo che le riqualificazioni avrebbero portato in modo naturale all'estinzione delle barriere vecchie, ma l'esperienza ha dimostrato il contrario. Si possono fare mille esempi, ma tutto è rimasto nascosto e nemmeno il caso clamoroso dei 40 morti precipitati con un bus dal viadotto autostradale Acqualonga sembra avere scosso le coscienze più di tanto, nemmeno in occasione della Giornata internazionale del ricordo delle vittime della strada.
Comunque, al ministero delle Infrastrutture sanno benissimo che la situazione è critica e, pur facendo ufficialmente muro di gomma sulla tragedia di Acqualonga e ammettendo che incredibilmente possono controllare ben poco, non hanno potuto negare il problema a se stessi e agli addetti ai lavori. Così, su input dell'ora riconfermato ministro Maurizio Lupi (a sua volta sollecitato ufficialmente da più parti dopo certe sue incredibili affermazioni), dall'autunno la direzione generale Sicurezza stradale ha insediato un tavolo per riscrivere il Dm 223/92.
Ora la notizia è che potrebbero farcela entro l'anno e che l'obbligo di adeguare le strade esistenti potrebbe essere effettivamente generalizzato. Potrebbe anche saltare il "muro" dei 70 km/h di velocità di progetto della strada, sotto il quale il Dm non prevede obbligo di barriere, anche se poi certe modifiche successive lasciano spazio a interpretazioni diverse. L'unica contropartita, inevitabile, è che dovrebbe essere lasciato un termine lungo per adempiere, in modo che ogni ente proprietario di strade possa programmare le risorse i progetti e le gare d'appalto.
Ovviamente non si tratta di mettere guard-rail anche in punti dove deturperebbero il patrimonio cultural-artistico-architettonico: magari su un ponte medievale sarà imposto un limite di velocità bassissimo (e d'altra parte, già oggi, vi vedete ad attraversare il Tevere nel centro di Roma a più di 30 all'ora?), certamente molto sarà lasciato alla responsabilità e alla competenza dei tecnici, che peraltro dovrebbe essere già ampliata in futuro dall'applicazione della direttiva europea 2008/96 sulle gestione della sicurezza delle strade, recepita in Italia dal Dlgs 35/2011.