In Toscana l'Anas ha appena bandito una raffica di appalti per rimettere in sesto alcune statali. Ma nella stessa Toscana ammette di non poter fare nulla per risolvere radicalmente una delle arterie più importanti, l'Aurelia-bis, che da vent'anni ha velocizzato la tratta Rosignano-Grosseto ma ormai da tanto mostra i suoi limiti su asfalto e guard-rail (che a fine gennaio hanno fatto diventare mortale un incidente che avrebbe potuto essere un semplice urto contro la barriera di protezione, in un varco dove non c'era e quindi è finita con un fatale salto di carreggiata). Formalmente è tutto spiegabile: la programmazione dei fondi per la manutenzione non consente di fare tutto e ci sono delle priorità da rispettare. Ma non c'entrerà qualcosa anche il fatto che da anni si discute sulla trasformazione dell'Aurelia in autostrada, approfittando del fatto che il gestore s'impegnerebbe a realizzare il tratto mancante, quello da Grosseto a Civitavecchia (gli appetiti nono mancano e le polemiche sull'imposizione del pedaggio e l'alterazione del paesaggio della Maremma pure).
A Milano, nel frattempo, il Comune sta sperimentando un nuovo asfalto, ma poi si perde nel sistemare un avvallamento che stava sprofondando: come denuncia l'attento pendolare Paoblog, gli operai ci hanno messo tanto bitume da trasformarla in un più pericoloso "dosso".
Storie grandi e piccole, che ci ricordano quale miscuglio di soldi, potere, eccelle e trascuratezze ci sia nei lavori pubblici. In tutto questo, noi utenti siamo solo spettatori.