Cinque morti nel 2013 per liti nel traffico. E gli immigrati non c’entrano

Chi si cominciava a preoccupare per il fatto che sono tanti gli stranieri tra le persone che picchiano uomini delle forze dell'ordine in servizio può tranquillizzarsi: a pochi giorni da questa notizia, esce anche la classifica degli aggressori verso altri utenti della strada e qui gli italiani si riprendono il dominio pressoché assoluto. Sono coinvolti anche anziani.

Comunque, la notizia più importante di questo bilancio delle zuffe su strada del 2013 è che ci sono stati cinque morti, su 143 episodi gravi (quelli spiccioli, ovviamente, non sono censiti: non c'è alcun intervento delle forze dell'ordine).

  • Luigi |

    Guardi, non voglio essere un bastian contrario ma io di auto con stranieri a bordo ne vedo fermate pochissime perché le forze dell’ordine hanno PAURA. Poi lei dice che non si può fare una colpa se a casa di questi tizi non ci sono autostrade. Spero sia una battuta perché con questi ragionamenti buonisti e comprensivi non si va proprio da nessuna parte. Se non hanno autostrade la patente va ridata qui da noi e NON dovrebbe bastare. Ci vorrebbero esami molto più severi riservati SOLO agli stranieri.
    [risponde Maurizio Caprino] La paura degli agenti (quelli che ce l’hanno) non ha nazionalità, l’ho documentato per esempio con il caso delle impennate davanti al comando della Polizia municipale di Bari (e lì i “prodi centauri” sono italianissimi). Per il resto, il problema sta nei trattati internazionali di mutuo riconoscimento delle patenti e nelle direttive europee che fissano le modalità di svolgimento degli esami.

  • Luigi |

    “aggressioni agli agenti su strada nei quali gli stranieri sono stati protagonisti nel 39%”. Ho ripreso dal sito da lei citato. Ma il dato non va valutato come pensa lei perché deve essere rapportato al numero RELATIVO di utenti stranieri circolanti che è molto più basso rispetto a quello degli italiani. Se si rifà in questo modo il rapporto le cose cambiano e di molto! Così si fa solo disinformazione
    [risponde Maurizio Caprino] Se è per questo, va considerato pure che gli stranieri tendono ad essere fermati più di frequente, sia per ragioni di controllo dei permessi di soggiorno sia perché sono più a rischio di manovre sconsiderate (e non è possibile nemmeno fargliene una colpa, perché – per esempio – spesso nel loro Paese non hanno autostrade). Comunque ho appena finito di leggere la sentenza sui “semafori truccati” di Segrate: tra le parti civili, gli stranieri non erano proprio pochissimi.

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