Un rispettabile commercialista beccato mentre supera una fila al semaforo e un 64enne tanto sfortunato da sbagliare una retromarcia e abbattere un segnale proprio mentre passa una pattuglia. Quisquilie al limite del fantozziano in una provincia tranquilla come il Biellese, se non fosse che entrambi hanno perso la calma e sono fuggiti non si capisce bene verso dove, visto che non sono malviventi di professione e sono bastati brevi inseguimenti per fermarli. E' così che da un episodio minimo si finisce davanti al giudice. magari la fedina penale non si sporca, ma di certo arrivano sanzioni di centinaia di euro superiori a quelle che la semplice infrazione stradale commessa avrebbe comportato.
Senza contare che farsi inseguire mette in allarme gli agenti. E, nella concitazione, ci può scappare un incidente stradale o un colpo di pistola.
Dunque, ricordiamolo: chi sbaglia non deve vergognarsene né perdere le staffe. Si paga il dovuto e si va via, in pace con tutto. Certo, si può anche incontrare un agente scorbutico, ma a quel punto si passa dalla parte della ragione e, agendo con calma, lo si dissuaderà. Oppure gli si farà commettere un errore che costerà qualcosa a lui.