No, ai medici proprio non va giù la nuova procedura di rinnovo delle patenti che li costringe ad occuparsi in qualche modo anche della ristampa, inviando in tempo reale alla Motorizzazione la foto dell'interessato e i dati in base ai quali il documento viene riemesso dalla stessa Motorizzazione. Di certo c'è da lavorare di più e ci si è dovuti dotare di nuove attrezzature, che non sempre hanno funzionato bene. Ma dal lamentarsi di questo a sabotare un'operazione che, peraltro, è necessaria per rispettare una direttiva europea ce ne corre. Eppure la sensazione è proprio che qualcuno stia sabotando.
Mi riferisco a chi suggerisce ai cittadini di sfruttare questa finestra temporale in cui è ancora ammessa la vecchia procedura (quella in cui viene mandata a casa dell'interessato solo la pecetta), perché quest'ultima farebbe risparmiare e la nuova patente non sarebbe più un documento d'identità.
Il risparmio non c'è, perché l'esborso totale è invariato (come ho spiegato in questo articolo sul Sole 24 Ore Download EstrazionePdf). Sembra superiore perché ora c'è un versamento in più da effettuare, ma in realtà la stessa cifra prima veniva spesa in marche da bollo. Certo, può aumentare il compenso richiesto dal medico per l'operazione, ma questo – pur legittimo – non rientra nelle nuove tariffe.
Quanto al valore della nuova patente per comprovare la propria identità, non è cambiato assolutamente nulla rispetto alle leggi precedenti. Magari qualcuno fa credere il contrario basandosi sul fatto che non viene più riportato l'indirizzo, ma se è per questo nemmeno le vecchie patenti vengono più aggiornate quando il loro titolare cambia residenza e tutto questo non c'entra col valore del documento ai fini identificativi. Anche perché nemmeno il passaporto riporta la residenza aggiornata e nessuno si è mai sognato di dire che non abbia più valore identificativo (e ci mancherebbe!).