Ieri a Parma la Polizia locale ha "messo le mani" su un 45enne che aveva accumulato un debito di 110mila euro e svariati fermi amministrativi su un'auto intestata all'ignara madre novantenne. La sua "specialità" era l'ingresso nella zona a traffico limitato, senza poi pagare le multe che arrivavano a casa dell'anziana. I vigili lo hanno beccato su strada, non per un colpo di fortuna ma per l'impiego della tecnologia: un lettore di targhe collegato a una banca dati con la lista nera dei veicoli con cui sono state accumulate tante infrazioni senza mai pagare, in modo che il lettore allerti in tempo reale gli agenti, che così fermano e identificano una volta per tutte il trasgressore e gli sequestrano il veicolo per poterlo pignorare nel caso in cui il debito non venga saldato. Anche Milano e altre città si sono attrezzate in questo modo, soprattutto per individuare chi si nasconde dietro una targa straniera.
Negli ultimi mesi, invece, si sta sperimentando l'uso di analoghi lettori di targhe per individuare chi circola senza assicurazione. Non sono ancora i controlli automatici previsti teoricamente dalla legge 183/2011 e dal Dl 1/2012, perché sono norme tecnicamente sbagliate e il correttivo è saltato l'altro ieri assieme all'intero pacchetto Rc auto del Dl Destinazione Italia. Quindi, anche qui il lettore di targhe avvisa gli agenti in tempo reale, in modo che il veicolo segnalato possa essere fermato, controllato e, se del caso, sanzionato. Cose rese possibili dal fatto che ora la Motorizzazione ha completato la black list dei veicoli non assicurati e ne manda mensilmente l'aggiornamento a tutte le forze di polizia. In ogni caso, anche quando ci saranno 8e bisognerà attendere oltre al correttivo di legge anche i tempi per far approvare gli apparecchi da parte del ministero delle Infrastrutture), i controlli automatici non saranno mai veramente tali: genereranno non verbali d'infrazione, ma inviti a recarsi in un ufficio di polizia a mostrare i documenti, in modo che gli agenti possano verificare se davvero l'infrazione c'è e calcolare la giusta sanzione (cosa che richiede di capire dai documenti esattamente da quanti giorni il veicolo è scoperto da assicurazione).
Su questo filone, a Verona, la Polizia locale – dopo aver debellato i furbi che usano pass invalidi veri senza averne il diritto o addirittura falsi (Download Verona bilancio pass invalidi) – inizia a usare computer palmari con memorizzate le targhe di chi non ha rispettato gli inviti a portare in visione i documenti (peccato che questo valga solo per quelli fatti da quello stesso corpo di polizia, in Italia guai se facciamo archivi unici integrati!).
Il sistema, teoricamente, è replicabile per varie altre applicazioni. Per esempio, per individuare chi circola con la revisione scaduta. Dobbiamo pensare che nulla più possa sfuggire all'occhio della tecnologia? No: stiamo parlando di città in cui c'è una filosofia di fondo molto attenta alla vigilanza per la sicurezza, a prescindere dal fatto che consenta o no al Comune di fare molta cassa. Prima che questi mezzi si diffondano capillarmente, ammesso che si diffondano, ci vorrà molto tempo. Ma di sicuro si sta per la prima volta concretizzando un sistema che noi addetti ai lavori vediamo da un decennio negli angusti recinti delle fiere specializzate e di qualche iniziativa sperimentale o poco più.