Con la possibile retromarcia rispetto a questa intenzione, la Cancellieri si riallinea con quanto aveva dichiarato due anni fa, quando era ministro dell'Interno del governo Monti: l'omicidio stradale sarebbe tecnicamente sbagliato e rischierebbe di essere dichiarato incostituzionale tra qualche anno, con tutte le difficoltà che ne conseguono nel gestire i casi di chi verrebbe condannato nel frattempo.
Ora la Cancellieri si è impegnata a portare avanti la proposta dell'Aifvs, che anch'essa è diversa dal precedente orientamento dell'associazione (che era favorevole a introdurre il reato di omicidio stradale). Dunque, pare si vada verso una soluzione più gestibile.
Ma attenzione: non per questo si può parlare di proposta più blanda. Infatti, l'aggravante dell'omicidio colposo scatterebbe in diversi casi (Download Cancellieri Aifvs condiviso sentito ufficio stampa Ministro), molti di più rispetto a quelli di alcol e droga che invece erano alla base dei testi sull'omicidio stradale finora visti. Parliamo, per esempio, di tutti i casi di velocità inadeguata (quindi in teoria anche quando uno esce di strada nonostante stesse rispettando il limite generale) e di passaggio al semaforo quando il rosso è scattato da almeno due secondi (ma come si farà ad accertarlo, se il semaforo non è abbinato a telecamere di controllo, magari dell'ultima generazione?).
Insomma, spesso sono casi in cui sono necessarie vere e proprie indagini, approfondite e magari ampliate ad aspetti che vanno oltre quello che viene generalmente rilevato e preso in considerazione dopo un incidente. Le stesse indagini che, se svolte abitualmente, avrebbero forse consentito di condannare per omicidio volontario (con dolo eventuale) i protagonisti di alcuni casi che hanno colpito media e opinione pubblica negli ultimi anni.
Per questo non stupisce che la proposta dell'Aifvs venga appoggiata dai periti ricostruttori di incidenti, che sono un po' un'elite nel variegato mondo delle perizie. Ovviamente, fanno i loro interessi e quindi nella proposta il loro ruolo è citato espressamente, per cui non potrebbero scattare le aggravanti se non ci fosse un accertamento fatto da un ricostruttore.
Non c'è tanto da scandalizzarsi, anzi: per far scattare conseguenze così gravi per il colpevole, è necessario che l'indagine sia seria. Bisognerà però vedere se il sistema sarà in grado di digerire una novità del genere: i ricostruttori sono pochi e probabilmente non sarebbe serio se il loro numero crescesse improvvisamente solo per l'esistenza di una legge come quella proposta ora. E questo potrebbe anche essere un motivo per eliminare i ricostruttori dal testo destinato a diventare legge. Oppure per far naufragare tutto.