Eccesso di velocità in autostrada e superstrada – Ecco i veri rischi

“Non c’è nulla di peggio di un guidatore che corre trasportato
da una automobile che in realtà non padroneggia, non conosce, non capisce”. Ho preso questa frase pari pari dalla penultima newsletter di Siegfried Stohr, perché mi sembra un epitaffio (purtroppo non di rado anche in senso letterale) perfetto per chi infrange i limiti di velocità su autostrade e superstrade senza farsi problemi o al massimo ponendosi il problema di un’eventuale multa. Infatti, è gente che non capisce che da una certa velocità in su ci devi proprio saper fare per guidare sicuro: la sicurezza che c’infondono le nostre auto moderne, ben insonorizzate e zeppe di dispositivi elettronici, è illusoria.

Lo si capisce in un attimo, quando un imprevisto (un ostacolo da evitare, un guasto, una manovra sbagliata di qualcun altro) rompe quella veloce routine che tanto ci rassicura. Solo che dopo quell’attimo non ci sono più tempo, spazio e capacità per rimediare. E allora cerchiamo di spiegare un paio di cose fondamentali e facili facili per capire ora, da fermi, e regolarci quando saremo alla guida.

1. Senza addentrarci nei meandri della fisica, teniamo ben presente che c’è una velocità oltre la quale ogni manovra di emergenza diventa difficile. Non è una velocità fissa: dipende sostanzialmente dal tipo di auto, dalle condizioni delle sue gomme e da quelle dell’asfalto. Ma mettiamoci in testa che sta sempre fra i 110 e i 130, che guardacaso solo i limiti di velocità generali vigenti su strade extraurbane principali e autostrade.

2. Volete superare questi limiti? Di per sè la cosa non sarebbe mortale, se aveste studiato come ci si deve comportare a velocità superiori e se aveste imparato a metterlo in pratica provando e riprovando esercizi e giri di pista.

Ovviamente qui posso aiutarvi solo sul fronte teorico e semplificando tanto. In sostanza, ad alta velocità bisogna soprattutto entrare nell’ordine di idee che è vietatissimo fare grandi frenate o accelerate se le ruote non sono dritte: sommare le sollecitazioni indotte da freno o acceleratore e sterzo significa superare anche i limiti entro cui l’Esp può salvarvi.

E se un’emergenza costringesse a frenare in curva? Bisogna “inventarsi” un rettilineo più lungo possibile, ricavandolo dalla curva tagliandone la traiettoria. In questo rettilineo “inventato” bisogna frenare al massimo, per rientrare sotto quei 110-130 km/h entro i quali poi diventa possibile anche curvare. Ovviamente occorre che il rettilineo ricavabile sia sufficiente per permettere una frenata idonea a rientrare nei limiti e questo non può essere rimesso alla casualità: bisogna avere occhi, cervello e sensibilità sempre in grado di calcolare quella velocità compatibile col tipo di curva e col traffico circostante. Questa compatibilità deve portare a ricavarsi un rettilineo sufficientemente lungo da permettere una frenata tale da rientrare sotto i limiti. Ah, dimenticavo: occorre anche saper frenare a fondo, sfruttando tutte le enormi potenzialità dell’Abs senza farsi spaventare dagli scossoni che si sentono sullo sterzo e dalla sensazione che le ruote posteriori si sollevino.

Se non sapete fare tutto questo, resterete persone che corrono, ma si lasciano trasportare dalla loro auto invece che riuscire a metterla sempre esattamente dove volete voi. Quindi, lasciate perdere l’alta velocità. E, visto che solo pochissimi hanno dimestichezza con tutto questo, ecco spiegato perché i limiti ci sono e vanno rispettati.

  • andrea |

    @Nicola Giardino, faccio parte degli automobilisti secondo i quali l’ABS (frenando a fondo) consente di ridurre lo spazio di arresto e NON evita la sbandata se l’assetto è scomposto.
    – Per stabilizzare l’auto, nei limiti della fisica, occorre l’ESP.
    – Una “via di mezzo” l’ho avuta a fine anni ’90 : sistema Mercedes ASR, che stabilizzava l’auto in accelerazione, non in frenata.
    [risponde Maurizio Caprino] In realtà dipende anche dall’aderenza offerta dall’asfalto, che è cosa complessa: il caso-limite è quello della frenata con due ruote su asciutto e due su ghiaccio. Qui l’Abs serve a non sbandare e addirittura probabilmente allungherà a dismisura lo spazio di arresto.

  • arthemis |

    quanto raccontato negli altri interventi conferma gli studi di psicologia: ben più di metà delle persone si ritiene superiore alla media (per intelligenza, esperienza, conoscenza, simpatia…). Gli automobilisti non fanno eccezione, soprattutto finché non vanno diritti a una rotatoria e, forse, iniziano ad abbassare le orecchie. Aggiungiamo poi la scarsa conoscenza delle leggi della fisica (dove ti spiegano che energia cinetica E=1/2 m v^2), la vulgata secondo cui le regole sono per i fessi e le multe sono per rimpinguare le casse comunali, e non ci si può stupire se si vedono in giro tanti ‘fuoriclasse’.

  • Nicola Giardino |

    Keith Crain, editore della bibbia dell’auto, AutomotiveNews, non a caso lunedì scorso ha scritto un articolo dal titolo “Technology takes a lot of training” (la tecnologia richiede molta pratica). Secondo l’autore la tecnologia sull’auto ha ormai superato la soglia di comprensione del cliente medio. Perciò al momento della consegna della vettura non sono più sufficienti quei pochi minuti in cui il venditore (spesso impreparato tecnologicamente) illustra sommariamente le funzioni del veicolo e dei suoi congegni elettronici. Il risultato? Anche un ingegnere ha difficoltà a cambiare la data e l’ora sul navigatore. Ricordo che qualche anno fa un’indagine svolta in Europa sui possessori di auto muniti di ABS rivelò: 1) che molti di essi non sapevano di averlo sulla propria vettura. 2) circa un terzo degli intervistati non conosceva i vantaggi dell’ABS. 3) la maggioranza credeva che l’ABS riducesse drasticamente gli spazi di frenata (è invece un congegno antisbandata). Da allora all’ABS si è aggiunto l’ESP e poi la trazione integrale (fissa e manuale), il cambio automatico elettronico (e la possibilità di disinserirlo e cambiare manualmente senza la frizione) i fari adattabili e la guida notturna all’infrarosso, l’adaptive cruise controll e tante altre diavolerie studiate per rendere la guida piacevole e rilassante che però potrebbe essere compromessa da un uso incorretto delle varie funzioni. Se poi ci aggiungiamo l’eccesso di velocità senza la necessaria abilità e conoscenza del comportamento del veicolo, la frittata è fatta. Forse ha ragione Crain quando riferisce nel suo articolo che molti possessori di BMW serie 7 non hanno sufficiente conoscenza di tutti i vantaggi dei dispositivi elettronici di cui dispongono.

  • kiaroetondo |

    Ma non c’è di che preoccuparsi: siamo in Italia, il Paese dei migliori guidatori del mondo, secondo un vecchio e mai del tutto abbandonato luogo comune. Quelli che si schiantano a velocità da pista sono gli incapaci, gli altri – che per ragioni più soprannaturali che logiche – sono finora riusciti a terminare ogni viaggio in cui hanno commesso ogni sorta di infrazioni, si fanno forti delle loro ‘capacità’ ogni volta di più. Ho sentito con le mie orecchie gente che godeva nel raccontare di come aveva percorso chilometri e chilometri di autostrada (quasi certamente non deserta) a 200 kmh sul bagnato e con una vetturetta un po’ taroccata. Il rammarico, di fronte a certe scene agghiaccianti di scontri avvenuti per colpa dei nostrani fuoriclasse del volante, è per il coinvolgimento, spesso mortale, di persone che stavano viaggiando come ‘automobilisti della domenica’, prudentemente e consapevoli di cosa significa ‘andare in macchina’.

  • lucio |

    tutte le auto superano giustamente i 130 all ora e correre forte e molto bello e fa guadagnarew tempo mentre lasciamo pure ai politici i limiti di velocita che hanno tempo da perdere

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