Costa poco, ma non è che la sua qualità è inferiore o che addirittura c'è dentro dello sporco che poi fa male al motore? Quando si parla di carburanti low cost (venduti sia da pompe bianche sia da ipermercati sia da alcuni impianti con marchio di compagnie petrolifere) i dubbi sono tanti: sono relativamente pochi i consumatori che sanno che i prodotti in vendita in una qualsiasi zona vengono praticamente tutti dalla stessa raffineria. Ma un conto è ripetere questo e un conto è dire che qualcuno ha condotto analisi di laboratorio (che hanno un costo) per confermare che effettivamente non c'è differenza.
Le analisi sono state condotte dall'associazione di consumatori Altroconsumo e sono pubblicate sull'ultimo numero dell'omonima rivista. Sono lontani i tempi in cui test del genere erano alla portata anche di altre riviste: i media sono onnipresenti nel dare notizie subito, ma non hanno più i soldi per fare gli approfondimenti. E, se nessuno lo fa notare, sarà sempre peggio: la gente è sempre più abituata ad avere "tutto" gratis e non si accorge che questo "tutto" in realtà è vicino al "niente", essendo spesso una ripresa di comunicati stampa (che la gente può leggere anche direttamente sul sito dell'azienda o dell'ente che li scrive) o poco più.
Tornando alla questione prezzo-qualità dei carburanti, non c'è comunque da stare troppo tranquilli per i buoni risultati dei test di Altroconsumo: se il campione fosse stato più ampio, probabilmente sarebbero emersi problemi come quelli che ogni giorno appiedano più di un automobilista. Parliamo di impurità presenti in cisterne sulla cui manutenzione si risparmia troppo e di sostanze aggiunte (dal gestore o dall'autotrasportatore nel tragitto tra la raffineria e l'impianto) per "allungare" il prezioso liquido, rubandone una parte.
Sono comunque problemi che si presentano indifferentemente tra pompe bianche o low cost e pompe con marchio di una compagnia.