Meritorio, in questo momento critico per il trasporto pubblico locale, il reportage sui pullmini abusivi che collegano il centro di Napoli all'hinterland sotto gli occhi dei vigili. Alla faccia della "cura del ferro" per i trasporti pubblici e della legalità sbandierata dal sindaco. Ma questo reportage, uscito su "Il Giornale" dell'altro ieri, ci dimostra ancora una volta l'inadeguatezza dei giornalisti italiani sulla sicurezza stradale: descrivendo come prendono posto a bordo i passeggeri, ci dice che i sedili sono a panchetta longitudinale e rigorosamente senza cintura, per cui in caso di frenata ci si ritrova l'uno addosso all'altro.
In caso di frenata? L'uno addosso all'altro? Sono le stesse frasi che sentivo da bimbo negli anni Settanta, quando la sicurezza stradale non si sapeva nemmeno cosa fosse. Bisogna invece dire che in caso d'incidente si viene sbalzati per aria, rischiando di sbattere col proprio corpo indifeso contro un oggetto rigido alla stessa velocità alla quale sta viaggiando il pullmino. Altro che ritrovarsi ammucchiati agli altri e uscirsene con un "mi scusi, la prossima volta proverò ad aggrapparmi".