Sembra incredibile, ma nessuno si lamenta dell'emendamento alla legge di stabilità che "istituisce" un archivio unico dei veicoli al posto dei due esistenti presso Motorizzazione e Pra. Anzi, arrivano applausi un po' da tutti: parti in causa (che normalmente sono contrapposte) e media. Allora c'è qualcosa che non funziona e la verità non si vede. Cerchiamo di vederla qui.
Il punto fondamentale è che l'emendamento, proposto dal semisconosciuto deputato triestino Ettore Rosato (Pd) e riformulato in commissione col benestare dello stesso onorevole, così com'è non vuol dire nulla. Quindi, se anche verrà mantenuto nel testo definitivo della legge (che è in travagliatissima gestazione proprio in queste ore), resterà con tutta probabilità lettera morta.
Infatti, si limita a dire che gli archivi si unificano, senza toccare gli articoli del Codice della strada e del regio decreto sul Pra che disciplinano l'attuale assetto (comprese le competenze, quindi i poteri e i compiti di Motorizzazione e Pra). Se ne deduce che quelli dovrebbero essere toccati dal regolamento ministeriale che – secondo l'emendamento – dovrebbe essere emanato entro 60 giorni. Ma può un regolamento cambiare una norma di rango superiore (in questo caso, una legge)? Certo che no. E allora scommettiamo che, se anche l'emendamento Rosato sopravviverà, il regolamento non arriverà? E, quand'anche arrivasse, bisognerebbe poi curare che i risparmi che la legge di stabilità mette come dichiarazione d'intenti ci siano davvero. Per esempio, razionalizzando gli archivi che le Regioni si sono fatte ognuna per sé per gestore il bollo auto (evviva il federalismo, se serve per moltiplicare spese e poteri!).
Quindi, gli applausi che leggiamo in questi giorni tra media e comunicati stampa sono fuori luogo. Resta solo da chiedersi se siano solo frutto di ignoranza o anche di convenienza.